Non si placano le agitazioni in Francia e, dopo i dipendenti di Sncf e di Air France (leggi qui), ieri hanno scioperato anche i lavoratori degli scali parigini gestiti da ADP, Aéroport de Paris, per chiedere il “ritiro del progetto di privatizzazione”, un’operazione ancora recentemente difesa dal ministro dell’Economia Bruno Le Maire, sono in arrivo nuovi scioperi. Non ci sono stati grossi impatti sul traffico aereo ma vi sono nuove minacce di proteste, che si potrebbero aggiungere a quelle che si stanno ulteriormente programmando in casa Air France.
In arrivo nuovi scioperi in Francia, l’intersindacale di Air France non demorde
Le dimissioni di Jean-Marc Janaillac dalla presidenza di Air France e l’arrivo di Anne-Marie Couderc come presidente ad interim (leggi qui) non hanno placato l’impazienza dei sindacati, che annunciano l’intenzione di riprendere il conflitto se non si riavvieranno nuovi e seri negoziati che portino ad un aumento degli stipendi vicino ai livelli richiesti dai dipendenti dell’azienda. Ovvero del 5,1% già da quest’anno. Ma al momento dal management del vettore non vi sono risposte. E, senza negoziati, gli scioperi riprenderanno a giugno e continueranno durante l’estate. Secondo diverse fonti, in arrivo nuovi scioperi per il 29 e 30 giugno prossimi, alla vigilia delle prime partenze per le vacanze. Anche se il gabinetto di Edouard Philippe è stato molto interessato alla nomina del prossimo presidente della società, il Governo francese ha ribadito che non interverrà nella querelle.
In arrivo nuovi scioperi in Francia, a rischio blocco le raffinerie del Sud
Secondo il quotidiano L’union il presidente della FNSEA (Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles) Christiane Lambert, intenderebbe bloccare le raffinerie e i siti di stoccaggio “in tutta la Francia” la prossima settimana per protestare contro le importazioni di olio di palma che il governo vorrebbe aumentare per la produzione di biocombustibili nella vecchia raffineria Total di La Mède, vicino a Marsiglia, appena convertita. La FNSEA ritiene che tale importazione sia in concorrenza con i produttori di colza, che sono molto presenti nelle regioni di Hauts-de-France e nell’Est.