«Il business travel è da sempre la “cartina di tornasole” dell’economia: la crisi del comparto trasporti e della filiera (per non parlare del turismo leisure) è su tutti i media da settimane. Il nostro settore vive in anticipo quello che probabilmente avverrà in molti altri nei prossimi mesi, con un surplus di difficoltà operative legate alla rapidità degli eventi», è Riccardo Zanotto, managing director di BTExpert ai “microfoni” di Missionline.it quest’oggi.
Continua il giro di interviste alle Tmc per tastare il polso all’impatto del Coronavirus.
La travel management company del gruppo Robintur ha vissuto i giorni passati delle ri-programmazioni dei viaggi impiegando il 90% dei suoi addetti in regime di smart working. «La flessibilità che ci contraddistingue ci ha permesso di gestire questo lockdown totalmente inaspettato e in meno di 48 ore, con il nostro reparto IT, siamo riusciti ad abilitare pienamente la quasi totalità del personale al lavoro da casa», osserva il manager.
Gestione aerea, la più difficile
Le aziende-clienti di BTExpert, come tutte, hanno dovuto gestire il business travel in condizioni fuori da ogni possibile previsione. E la competenza delle Tmc è emersa in ogni aspetto dell’assistenza. «Fra le tante, una delle principali criticità evidenziate da questo contesto è stata certamente la gestione di una comunicazione complessa da parte delle compagnie aeree, che non ha agevolato il nostro lavoro. Affrontare cambi, cancellazioni, rimborsi e ri-emissioni è stato ed è ancora spesso un’incognita».
In smart working, oltre l’orario di lavoro
«Sono tanti i colleghi, che ringrazio, che sono rimasti connessi anche di notte, molto oltre l’orario consueto, per cercare soluzioni di rimpatrio dei nostri viaggiatori: dai tecnici, ai commerciali e gli stessi imprenditori. E’ difficile spiegare la gioia racchiusa in poche righe di un report scritto a notte fonda, quando i nostri consulenti riuscivano, anche in condizioni che sembravano impossibili, a fare rientrare in Italia persone che si erano affidate a noi, e che abbiamo sentito vicine come se fossero nostri amici o familiari».
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Impatto del Coronavirus sulle TMC, previsioni
Guardare i dati e prevedere, è possibile oggi? «In questi giorni di piena emergenza internazionale non riteniamo che sia indicativo guardare ai dati delle prenotazioni per dare una reale chiave di lettura dei trend – spiega Zanotto -, trattandosi di una situazione ovviamente eccezionale. Nelle scorse settimane non solo i cittadini ma anche le aziende italiane hanno dovuto fronteggiare una crisi pandemica del tutto unica e senza precedenti, e gli scenari che abbiamo davanti sono per alcuni aspetti simili a quelli di un’economia post bellica».
Di ipotizzare la ripresa, dunque, è ancor più improprio. «I numeri di questa pandemia li conosciamo tutti (qui lo status in Italia), personalmente non faccio e non sono in grado di fare stime. Siamo distanti da una ripartenza, e anche nei prossimi mesi la situazione non tornerà alla normalità rapidamente: ci sarà ancora bisogno di competenze specifiche per gestire al meglio il business travel. Molti protagonisti della filiera saranno messi a dura prova, certamente saranno diversi gli scenari futuri. Il rientro verso la normalità sarà caratterizzato da incertezza, paura e molta complessità. Tutti aspetti da governare adeguatamente».
Una TMC vale molto di più
Infine, una riflessione sul valore delle Tmc. «Penso che molte aziende che finora avevano optato per una gestione “in house” del travel management abbiano capito, da questa esperienza, qual è il valore reale di rivolgersi a una Tmc. Negli ultimi anni si è molto parlato di disintermediazione, del nostro ruolo, del nostro futuro e del nostro valore aggiunto. Un valore che si è dimostrato molto superiore ai pochi euro per i quali spesso si cerca di negoziare in autonomia, e che è fatto di professionalità e competenza, risposte efficaci, passione per il proprio lavoro, senso del dovere e reale vicinanza alle aziende e alle persone».