È’ stato ufficialmente inaugurato oggi, anche se attivo da tempo, il Terminal North di Londra Gatwick praticamente brandizzato easyJet, dove la low cost ha concentrato tutti i suoi, tanti, voli sullo scalo. Una “inaugurazione” che Il vettore low cost britannico ha voluto fare collimare con l’evento che porta aziende clienti e media a vedere le Northern Lights sul Polo Nore, con un volo al “buio” proprio dallo scalo londinese, al quale noi di Mission partecipammo anche lo scorso anno (leggi: Sino alla fine del mondo con easyJet dal Terminal Nord di Gatwick).
Terminal North: casa easyJet (ma anche Virgin)
L’evento organizzato nella Lounge di Virgin aveva fatto crescere speculazioni di un possibile accordo di feederaggio dei voli Virgin Atlantic, anch’essi sul Terminal North di Gatwick, così come per quelli di Norwegian: “stiamo parlando continuamente con tutti, soprattutto con coloro che sono attivi sul Terminal North di Gatwick” ci ha detto a noi di Mission la director manager easyJet per il Regno Unito Sophie Dekkers, che ha proseguito: “ma al momento i nostri passeggeri che vogliono proseguire con queste compagnie utilizzano il Gatwick Connect (copiato dallo stesso sistema lanciato da Malpensa, ViaMilano, una volta che Alitalia aveva deciso per il dehubbing, ndr) , perché ci sono ancora problemi di integrazione di sistemi e per i bagagli”.
easyJet, una compagnia anche per business
Gatwick è vista da molti londinesi come un aeroporto eminentemente leisure ed è vero che anche le rotte easyJet da questo scalo sono di ispirazione “vacanziera”, ma “anche sulle destinazioni che serviamo da Gatwick abbiamo una percentuale di business traveller che si aggira sul 20%, anche se possiamo vantare rotte, come quella su Edimburgo ad esempio, che tocca il 50%. Voglio sottolineare che” ha commentato Dekkers “su questo scalo abbiamo il 25% della nostra capacità, dove operiamo con ben 60 aeromobili e trasportiamo ben 18 milioni di passeggeri su 109 rotte. Vogliamo che rimanga la nostra grande base, anche se non nascondo che abbiamo guardato con interesse anche a Heathrow dove, però, una coppia di slot costa come quanto ne abbiamo pagate 20 6 o 7 anni fa da Flybe (ovvero 25 milioni di sterline! ndr)”. Ma, malgrado si siano liberate sei slot a da Virgin Red sulla Scozia, “non li abbiamo rilevati. Pensiamo di poter arrivarci una volta che aggiungerà la famosa terza pista. Allora potremmo sbarcare in forze anche con una trentina di aeromobili”. Intanto Dekkers sottolinea l’ottimo andamento dello scalo di Southend, altro scalo del Sud di Londra, “nato” con le Olimpiadi: ” uno scalo comodo, poco caro e che non viene influenzato dai congestionati cieli di Londra”. Peccato che, per il momento, l’unico volo, italiano da questa base è su Venezia.
Italia, avanti sul business Travel ma con giudizio
All’evento era presente anche Frances Ouseley, Country Director del vettore per l’Italia che, oltre a confermare la sua presenza alla nostra serata di Ima – Italian Mission Awards del prossimo 6 marzo, ha sottolineato come la compagnia in Italia persegua sì il traffico business Travel, ma rimanendo “nel nostro alveo di 20/25% di traffico business sul totale con, naturalmente, alcune basi, come quella recente lanciata a Venezia, e alcune rotte più business di altre”. Come la Malpensa-Roma che easyJet ha deciso di mantenere dopo la decisione di cancellarla da parte di Alitalia.
EasyJet che continua a crescere sulle sue basi principali, anche dopo l’attacco di Ryanair, su Napoli e Malpensa in particolare, “al momento stiamo andando molto bene ma, naturalmente, prestiamo sempre molta attenzione alla concorrenza. Che questa sia low cost o meno” ha chiosato la manager easyJet.