La pace sindacale raggiunta con i piloti, i piani di crescita grazie a nuovi prodotti e nuovi aerei, il nuovo contesto economico con il petrolio in crescita, la concorrenza che arriva anche da nuove alleanze come quella tra Air Europa e Air France-KLM, la grande puntualità e le tasse aeroportuali, sono i punti nodali per il futuro di Iberia nelle parole del presidente Luis Gallego.
I sei punti nodali per il futuro di Iberia endogeni, come i contratti e i nuovi aeromobili, sia esogeni
Il futuro di Iberia è indissulibilmente legato ai grandi investimenti che il vettore sta facendo sui nuovi prodotti, come la Premium Economy, e nella flotta, con l’arrivo sul network della compagnia dei primi A350 dei 16 ordinati (configurato con 348 posti, di cui 31 in Business, trasformabili in letti full flat, 24 in Classe Premium economy e 293 in Classe Economy) e A320Neo. Nuovi aeromobili che aiuteranno il vettore iberico ad affrontare la grande concorrenza sulla Penisola, tra cui le molte low cost e la nuov alleanza Air Europa-Air France KLM, e il mutato contesto di mercato, con la crescita del prezzo del petrolio, meno impattante sui voli operati con aeromobili di nuova generazione.
Il tutto per continuare a fre utili; di 102 milioni di euro nel primo semestre dell’esercizio in corso, contro gli 87 milioni di euro di un anno fa. Cifre positive dovute anche a un ottimo load factor, arrivato all’88,4 per cento nello scorso luglio, con 3,1 punti percentuali in più anno su anno, che si assesta a un più 2,8 per cento nei primi sette mesi dell’anno, a quota 86,1 per cento, contro l’83,3 per cento del medesimo periodo del 2017.
Il futuro di Iberia è sempre più “sudamericano”
Iberia è sempre stata la compagnia per il Sudamerica (leggi qui) che con l’orario invernale, il 27 ottobre, accrescerà il numero dei voli da 14 a 17 alla settimana per Buenos Aires, con collegamenti addizionali operati da A330-200, configurati con 19 posti in Business e 269 in Economy, e per Città del Messico, mentre annuncia il rinvio del lancio dei suoi voli diretti da Madrid per Managua pianificato per il primo ottobre con tre frequenze settimanali, a causa della mancanza di domanda dovuta alla situazione politica del paese sull’orlo della guerra civile, anche se, chiarisce, di mantenere i collegamenti con la capitale del Nicaragua via altri aeroporti.
Ma Iberia cresce anche su altre destinazioni latinomaricane, arrivando a operare ben 254 volli ogni settimana verso 16 paesi latinoamericani dal suo hub di Madrid. Oltre alle rotte su Buenos Aires e Città del Messico, la compagnia aggiungerà voli per Santiago del Cile (da un volo giornaliero a 10 alla settimana), Rio de Janeiro (da quattro a cinque volte a settimana) e San Juan de Porto Rico (il 24% di posti in più rispetto alla stagione estiva 2018). Il 1° ottobre lancerà anche voli giornalieri per Città del Guatemala (attualmente quattro voli a settimana).
Il Gruppo Iberia offre attualmente 316 voli settimanali da Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Olbia, Palermo, Roma, Torino e Venezia per Madrid. Da lì, i clienti che volano dall’Italia possono continuare il loro viaggio verso le altre 32 città spagnole, Lisbona e Porto in Portogallo, sette destinazioni in Africa, così come 24 nelle Americhe incluse nella rete della compagnia aerea (vedi qui l’intero network del vettore).