Il business travel di domani

Come si sta evolvendo il settore del business travel a livello mondiale? Quali nuovi trend influenzeranno, nel prossimo futuro, l’approccio dei travel manager alla gestione viaggi d’affari? E soprattutto, come interpretano oggi le aziende il tema dell’ottimizzazione e riduzione delle spese di trasferta? Lo abbiamo chiesto a Greeley S. Koch, nuovo executive director di ACTE, Association of Corporate Travel Executives. L’associazione opera da 25 anni nel settore dei viaggi d’affari, promuovendone l’evoluzione attraverso programmi educativi e iniziative di formazione. Attualmente è attiva in 102 Paesi (tra cui l’Italia), con una “ricaduta” su 12 milioni di viaggiatori d’affari.

In base agli studi di ACTE, quali sono le previsioni per il mercato globale del business travel nel 2013?
«Vi sono molti modi per prevedere il mercato globale dei viaggi d’affari nei prossimi mesi. Basandosi sui modelli di spesa esistenti, i travel manager sono impegnati a mantenere i livelli attuali, con un incremento dell’1% o del 2% per far fronte all’aumento dei costi di viaggio. Vari mercati potrebbero registrare un significativo incremento grazie alla maturazione di alcune opportunità. L’incertezza nel settore finanziario europeo, così come è evidenziata dalla situazione bancaria di Cipro, impone però una prospettiva molto cauta. Gli analisti stanno anche guardando con estrema attenzione all’economia cinese. Drastici cambiamenti sui mercati asiatici erano stati predetti, e anticipati, negli ultimi due anni. E la ripresa economica degli Stati Uniti è considerata fragile, nel migliore dei casi. Non si può negare che l’economia cinese stia mettendo a segno cifre da record, e così quella russa. I mercati stanno crescendo molto rapidamente anche nel Sud America, soprattutto in Brasile. Ci sono tutte le ragioni per ritenere che un tasso di crescita costante dell’1-2% fornirà le basi per un più significativo aumento delle spese di viaggio nel 2014.
«È in arrivo un enorme cambiamento nella natura dei rapporti tra travel manager e viaggiatori, che si manifesterà in modo molto evidente nella seconda metà del 2013 e per tutto il 2014. Il profilo conflittuale del travel manager come “cane da guardia” aziendale sarà rimpiazzato da un’aura di solidale collaborazione. I travel manager si stanno ponendo come “consulenti”, pronti e in grado di risolvere i problemi dei viaggiatori. Ciò è fondamentale per assistere i business traveller nel raggiungimento dei loro obiettivi, che rappresentano il primo passo per assicurare la crescita e il profitto aziendale».

Negli ultimi anni le aziende hanno ottimizzato e ridotto i costi di viaggio e le travel policy sono diventate più restrittive. Con la graduale ripresa dell’economia globale, ritiene che le aziende torneranno a uno stile di gestione delle trasferte più “soft” o, invece, le strategie di taglio dei costi rappresentano ormai una modalità consolidata?
«Ci sono molti modi per ottimizzare e ridurre le spese di viaggio. La visione del passato prevedeva che le policy si inasprissero e diventassero sempre più restrittive per i viaggiatori. Le aziende all’avanguardia oggi si sono dotate di travel policy più in sintonia con le esigenze business traveller, ovvero più “elastiche” nel superare eventuali ostacoli, in modo da salvaguardare la produttività del personale viaggiante. Questo non vuol dire necessariamente una politica più rilassata, bensì più flessibile. Ritengo che in futuro assisteremo a travel policy che concedono ai viaggiatori maggiore libertà nel prendere decisioni consapevoli. I business traveller sono diventati molto abili nella selezione di opzioni più ragionevoli, che sono più in sintonia con i loro obiettivi aziendali. Questa tendenza dovrebbe essere incoraggiata. Il risultato sarà un maggiore risparmio e un maggiore rispetto delle travel policy».
A suo parere quali sono attualmente i 5 principali trend nel corporate travel? 
«1 – “Porta con te il tuo dispositivo mobile”: questa filosofia consentirà al business traveller di utilizzare un cellulare o palmare a sua scelta, permettendo così di ridurre i costi e la responsabilità dell’azienda e, al contempo, di favorire la comodità del viaggiatore. 2 – “Cambiamento dei comportamenti”: i viaggiatori d’affari saranno completamente integrati nello sviluppo delle travel policy. Un metodo per garantire il rispetto delle regole più efficace e semplice di quelli adottati fino ad oggi. 3 – “Viaggio virtuale”: la teleconferenza è una questione che riemerge ad ogni nuovo sviluppo tecnologico. Nondimeno, tra gli sviluppi più rilevanti compaiono le soluzioni che permettono a differenti sistemi di teleconferenza di interfacciarsi con facilità. Poiché tali sistemi diventano sempre più economici, semplici da comprendere e facilmente disponibili, la teleconferenza è destinata a diventare un elemento importante nella gestione del travel. 4 – “Green travel”: questo concetto è rimasto perennemente in anticipo sui tempi. Da quando è stato introdotto, ormai più di 10 anni fa, le aspettative sono sempre state un po’ al di sopra dell’effettiva messa in pratica. Ma la tecnologia e la filosofia di viaggio sono in costante mutamento. La produzione di aerei dal consumo di carburante più efficiente, insieme con l’impegno dei Governi a rendere più ecologici i trasporti di terra, guideranno un rinnovato interesse verso questo tema. Purtroppo la questione “green” sembra strettamente collegata all’economia. Quando ci si trova in tempi difficili ci si preoccupa meno dell’ambiente. 5 – “Obbligo di assistenza”: le aziende stanno cominciando ora a indagare sugli effetti del business travel sul sistema umano, la famiglia, l’intero ecosistema. Oltre a garantire la sicurezza immediata dei viaggiatori, le imprese cominciano ad analizzare l’impatto che lo stress e la faticadel viaggio hanno sugli obiettivi dei business traveller. Ma il travel ha una responsabilità anche verso il mondo. Un esteso senso di “dovere di assistenza” si è profilato all’orizzonte. Per esempio, ACTE ha appena siglato un accordo per contribuire ad arrestare i traffici che coinvolgono donne e bambini. Siamo in una posizione unica per fornire un sopporto in questa materia, e come tali siamo chiamati a farlo visto il ruolo del nostro settore».

Ci illustra gli obiettivi raggiunti da ACTE nel 2012?
«Il nostro più grande successo nel 2012 è stato il lavoro preparatorio per le novità del 2013. L’associazione ha ripensato i programmi educativi, ha snellito i processi operativi, ha aperto un nuovo mercato in Australia e ha introdotto nuovi obiettivi. Siamo impegnati a promuovere le carriere di ciascuno dei nostri membri e a cercare nuove opzioni e maggiori opportunità per buyer, fornitori e consulenti. I nostri membri si rivolgono a noi per ottenere un valore aggiunto, e noi dobbiamo garantirglielo. La nostra ultima Global Education Conference, che si è tenuta a New York, ha sottolineato le tendenze in divenire e la ricerca di soluzioni condivise. Stiamo cambiando il modello di business per le associazioni che si occupano di travel management: un risultato atteso da tempo».
Quali sono i vostri piani per il 2013? Come intendete supportare l’evoluzione del mercato del business travel?
«Ho trascorso gli ultimi quattro mesi viaggiando in ciascuno dei mercati di riferimento della nostra associazione. Ho preso parte a eventi in Asia, nel Pacifico, in Nord America, Europa e Sud America. Ho parlato con centinaia di membri. Il concetto stesso di “business travel management” significa qualcosa di diverso per i dirigenti cinesi rispetto ai loro colleghi europei, per quelli del Sud America rispetto al Nord America. Ognuno ha aspettative diverse e un diverso orientamento quando si tratta di investire. Questa associazione rappresenta un punto di riferimento per il settore, che vi legge “You are here”. La nostra grande sfida nel 2013 è mostrare alla gente dove dovrebbe essere, e condurla lì. Il nostro scopo è incontrare tutti a metà strada nel processo di travel management. Ciò si può ottenere solo con programmi educativi altamente specializzati che sottolineino la differenza tra le rispettive culture, ma al contempo costruiscano ponti tra gli obiettivi comuni».

Il travel management di domani
ACTE, in collaborazione con il network internazionale di agenzie di viaggi Radius, ha realizzato la ricerca Travel Management of Tomorrowche tratteggia gli scenari in tema di travel management da qui al 2017.
Dallo studio emerge che nei prossimi anni rivestiranno un’importanza crescente le soluzioni “end to end”, che integrano i processi di prenotazione con i sistemi di expense management. In particolare, il 65% delle aziende intervistate si aspetta dall’innovazione tecnologica un concreto supporto non solo per la standardizzazione dei processi, ma anche per meglio governare il fenomeno della crescente “indipendenza” dei viaggiatori, che prenotano liberamente su diversi canali. Altrettanto importanti saranno i sistemi di reportistica, considerati indispensabili per la gestione dei travel program dal 60% del campione.
Ugualmente rilevante il tema del cosiddetto SoLoMo (Social Local Mobile): il 60% circa degli intervistati dichiara che il crescente fenomeno dei mobile e social media avrà un determinante impatto sul futuro del travel management. Tra gli altri elementi considerati strategici, poi, spiccano il cost saving, il rispetto delle travel policy e la sicurezza dei viaggiatori. Infine, il 49% dei travel manager ritengono che nei prossimi anni sarà sempre più rilevante la gestione dei meeting, che sarà frequentemente combinata con quella del travel, anche negli aspetti negoziali.

Testo di Arianna De Nittis, Mission n.3, maggio 2013

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