Trend del BT nel 2024

I trend del BT nel 2024? Tariffe in rialzo, sostenibilità e bleisure

I trend del BT nel 2024 sono stati al centro di un evento organizzato da American Express il 14 novembre 2023 a Milano

I trend del BT nel 2024 sono stati al centro di un evento organizzato da American Express il 14 novembre 2023 a Milano. Ad aprire i lavori è stato David Jarach, executive chairman di diciotto febbraio, che, dati alla mano, ha spiegato a che punto siamo con la tanto auspicata ripresa del settore. “Il 2024 segnerà, per ciò che concerne l’Europa, il pieno recupero della business travel industry, con valori di transito agenziale finalmente superiori rispetto al pre-pandemia. Nel caso dell’Italia, in realtà, la piena ripresa sarà raggiunta solo nel 2025, al netto delle possibili nubi geo-politiche e macroeconomiche ad oggi ancora non quantificabili. Nel complesso, l’industria tenderà a beneficiare dell’esaurimento delle forme più estreme di smart working, con il rafforzamento della resilienza del contatto umano in chiave di business acquisition e retention”.

Potrebbe interessarti: Rapporto Gbta business travel in Europa, tutti i numeri del settore

Trend del BT nel 2024: prosegue la “turboinflazione”

David Jarach si è anche soffermato sull’industria del trasporto aereo, sottolineando che anche nel 2025 il traffico dei passeggeri sarà più basso di 250 milioni rispetto ai livelli pre-Covid. Il settore, quindi, è ancora in convalescenza, anche se in alcuni Paesi se la cava meglio che in altri: ad esempio negli Stati Uniti, che non hanno vissuto un lockdown incisivo come quello del Vecchio continente.
Nel 2020 fornitori di servizi di viaggio hanno subito perdite enormi: si stimano ben 110 miliardi di dollari per le sole compagnie aeree. “Non stupisce, dunque, che oggi la travel industry stia recuperando profitti con gli interessi”. Una “turboinflazione” che risulta particolarmente evidente nel settore alberghiero europeo: nel marzo 2023, rispetto allo stesso mese del 2019, si è infatti registrato un incremento sostenuto dell’Ari (average rate index) su tutti i segmenti, dal luxury alle strutture economiche.

I 5 trending topic del 2024

In tema di trend del BT nel 2024, David Jarach ha individuato 5 trending topic. Prima di tutto, come già accennato, la turboinflazione: l’aumento dei prezzi continuerà, anche se in maniera variabile nelle diverse aree del mondo. Di conseguenza, le aziende adegueranno le travel policy per far fronte a questo fenomeno inflattivo. Inoltre, la flessibilità nel lavoro che ha caratterizzato l’ultimo triennio sarà in parte sostituita da un richiamo da parte delle imprese alla presenza in sede dei dipendenti. Una mossa motivata dal tentativo di tornare a valorizzare il lavoro in team. Rimarrà in auge, infine, la sostenibilità.

Leggi anche: Le 5 cose più “di tendenza” oggi nel Business Travel

Green o green whasing?

Sul tema della sostenibilità, però, David Jarach ha lanciato una provocazione: “Oggi – ha sottolineato -, nessuna azienda che opera nel turismo è davvero green”. Basti pensare che un importante vettore che sta comunicando con enfasi le sue strategie di adozione dei carburanti Saf ad oggi opera al massimo il 4% dei propri voli con questo tipo di combustibile. Bisogna dunque guardarsi dal green washing.
E anche sul fronte aziendale, siamo sicuri che le imprese siano pronte a pagare di più per far viaggiare i dipendenti in modo più sostenibile? Dai dati illustrati da David Jarach emerge che la maggior parte sono disposte ad accettare un incremento dei costi di non oltre il 5%.

Trend del BT nel 2024, ecco come viaggiano gli italiani

Poi David Jarach ha illustrato i trend del BT nel 2024 in Italia. Ha spiegato che nel 2023 due nostri connazionali su 10 hanno aumentato i viaggi di lavoro rispetto al 2022. Solo in un caso su dieci le trasferte sono diminuite. È anche cresciuto il numero di viaggiatori che compiono da 1 a 4 viaggi all’anno, mentre i traveller che viaggiavano tanto (più di 5 trasferte all’anno) hanno mantenuto inalterati questi ritmi.
C’è stato, inoltre, un cambiamento nei mezzi di trasporto maggiormente utilizzati: al primo posto troviamo l’automobile, seguita dal treno e infine dall’aereo. E ancora, 6 italiani su 10 preferiscono gli incontri di lavoro in presenza, ritenendo che abbiano una maggiore efficacia rispetto a quelli virtuali.
“Per concludere tornano infine ad affacciarsi fenomeni quali il bleisure e il team bonding, al netto dei costi e delle fiscalità relative” ha detto David Jarach. Del bleisure, in particolare, si parla da diversi anni, ma le aziende non lo incoraggiano perché comporta un aggravio di costi.

Verso la sostenibilità

A seguire, alcuni travel manager hanno condiviso con la platea la loro testimonianza sui temi chiave del business travel. Riguardo al green washing, ad esempio, Liliana Rojas, travel mobility manager di Enereco, ha confermato l’attuale difficoltà nel trovare fornitori davvero sostenibili. Ha inoltre aggiunto: “Per il nostro business il contatto diretto è fondamentale e non può essere sostituito con dei meeting virtuali. Quindi continueremo a viaggiare e, al contempo, introdurremo nella nostra policy criteri green: ad esempio, l’uso del treno per i tragitti brevi”.
Anche William Cocco, global travel manager di Campari Group, si è agganciato alle riflessioni di David Jarach: “I costi dei servizi di viaggio subiscono un incremento a causa della sostenibilità, ma io non penso che attualmente le aziende siano davvero pronte ad affrontare questo aumento di costi. Ci vuole un cambiamento culturale che passi anche attraverso una radicale revisione delle travel policy”.
E riguardo alle politiche messe in atto dai fornitori per ridurre il proprio carbon footprint, la platea ha potuto ascoltare la testimonianza di Nicolas Guarch, Business Development manager Italy, Spain and Portugal di easyJet: “Stiamo sostituendo i modelli più vecchi della nostra flotta, composta da 350 aeromobili, coni più ecologici A320neo e A321neo. Abbiamo ordinato ad Airbus nuovi modelli che saranno consegnati tra il 2029 e il 2034”.

Cura del viaggiatore

Nonostante il tema dell’incremento tariffario sia scottante, aziende e travel manager considerano ancora importante la soddisfazione dei viaggiatori. Ad esempio Alferio Paolillo, responsabile HR Workplace and Mobility di Edison, ha dichiarato: “Edison ha sempre riposto molta attenzione non solo ai costi, ma anche al benessere delle persone. Ecco perché facciamo molta fatica a individuare quali confort tagliare per ridurre le spese. Ritengo che il nostro compito, più che fare dei tagli, sia lavorare sulla ricerca di servizi migliori”.
A seguire Elisa Amerio, corporate travel manager di Siemens, ha spiegato il modo in cui nella sua azienda viene affrontato il tema del duty of care: “Si tratta di un’area che è integrata da anni nelle nostre travel policy. In Siemens anche la scelta di un soggiorno alberghiero deve essere approvata da una figura preposta, che verifica l’aspetto della sicurezza”.
“Penso – ha aggiunto la manager – che anche l’utilizzo di carte di credito rappresenti un importante strumento per garantire la sicurezza dei dipendenti perché ne consente la rapida geolocalizzazione in caso di necessità”.
Alberto Dalle Molle, travel manager di Pqe Group, ha dichiarato: “Nella mia azienda si costruiscono le trasferte partendo dalle esigenze delle persone. E incentiviamo il bleisure, quando un’estensione di qualche giorno consente di prenotare soluzioni di viaggio più convenienti”».
Infine Elisabetta Gibertoni, global travel & events manager Livanova, si è soffermata sul tema della digitalizzazione, sottolineando quanto sia importante l’integrazione dei sistemi con quelli della travel management company.

Trend del BT nel 2024: volume delle trasferte in aumento

Riguardo ai temi trattati durante l’evento, è intervenuto anche Simone Richetta, Director, SME & Large Acquisition di American Express Italia. “In American Express, i viaggi sono una parte fondamentale dei nostri servizi e del nostro patrimonio – ha dichiarato il manager -. Abbiamo rilanciato il nostro impegno a sostegno del business travel, la cui ripresa è iniziata nel 2022, e che abbiamo visto rafforzarsi quest’anno. Secondo quanto emerge dalla nostra ricerca con diciottofebbraio, il volume delle trasferte, sia domestiche che internazionali, è aumentato del 70% rispetto lo scorso anno. Il 63% degli intervistati guarda al futuro del business travel con ottimismo e dichiara che si ritornerà a breve su livelli pre-pandemici, superandoli nel medio termine. Questo trend positivo proseguirà per tutto il 2023 e oltre. Ritengo che sarà caratterizzato dal crescente impatto di alcuni elementi centrali nel futuro del business travel. Ad esempio la digitalizzazione, il duty of care, il bleisure, la sostenibilità e l’analisi dei dati”.

Digitalizzazione a supporto delle aziende

“Tutti questi dati – ha aggiunto Simone Richetta – ci confermano che la ripresa del business travel è un segnale positivo per l’economia globale e italiana, ma anche un’opportunità per le aziende di continuare a investire in tecnologie avanzate per garantire la sicurezza dei propri dipendenti in viaggio, oltre che per offrire servizi personalizzati e migliorare l’esperienza di viaggio. Come American Express, siamo impegnati a sostenere il percorso di digitalizzazione che stanno affrontando le imprese italiane e a offrire soluzioni per digitalizzare le diverse fasi dei pagamenti, permettendo non solo una riduzione dei costi, ma una maggior efficienza nelle tempistiche e una migliore gestione delle spese”.

Lascia un commento

*