I colori dell’Africa secondo Brussels Airlines

Serata dalle atmosfere africane per Brussels Airlines, alla Fabbrica del Vapore di Milano, in collaborazione con il bimestrale Africa, perché proprio sul Continente nero la compagnia belga del gruppo Lufthansa punta in maniera particolare. Lo ha sottolineato anche l’Head of commercial Europe del vettore Richard Painvin, che ha partecipato alla serata: “Ci basiamo su 80 anni di esperienza, quando Sabena volava in diverse località africane. Noi ad oggi ne colleghiamo per 19, con 90 voli alla settimana dal nostro hub di Bruxelles, abbiamo tarsportato su queste mete 800 mila passeggeri e  stiamo studiando altre novità. Sia qui che sul Nordamerica”.

Roberta Monti, country manager Italia, e Richard Painvin, Head of commercial Europe di Brussels Airlines
Roberta Monti, country manager Italia, e Richard Painvin, Head of commercial Europe di Brussels Airlines

L’ultima novità africana – quali saranno le altre in arrivo? – è Accra, in Ghana, che ha sostituito Nairobi, chiusa di recente. Una destinazione che si è aggiunta a Freetown, Lomé, Ouagadougou, “sulle quali abbiamo aumentato le frequenze” dice Painvin, Abidjan, Agadir, Banjul, Bujumbura, Conarky, Cotonou, Dakar, Douala, Entebbe, Kigali, Kinshasa, Luanda, Marrakech, Monrovia, e Yaoundé. A queste Brussels collega altre dieci città africane in code share con latri partner Star Alliance.

In Africa Brussel offer diversi servizi, tra cui il Check-in in centro città per quattro destinazioni o, a Freetown, ad esempio, con un aeroporto situato sul fiume, la connessione con il ferry che porta in città.

Insomma un Continente in grande crescita, malgrado tutti i problemi, che Brussels conosce piuttosto bene, come sottolinea anche Marco Trovato il direttore editoriale del bimestrale Africa, che parla di 300 milioni di persone nel Continente che sono ormai classe media, e altrettanti che vivono con meno di un dollaro al giorno. Citando il grande reporter Ryszard Kapuściński per definire il Continente: “non c’è una sola Africa, bensì tante Afriche”. Che, come dicevamo, Brussels cerca di servirle tutte: il traffico etnico, naturalmente, ma anche quello leisure, il business travel, soprattutto per il settore minerario e oil, ma anche della cooperazione e delle Ong. Ad esempio “siamo stati gli unici, e per questo siamo stati anche premiati dai vari governi dell’area, a continuare a volare suelle destinazioni dov’era scoppiata l’epidemia di Ebola” sottolinea Painvin.

Un network quindi piuttosto utilizzato dal mondo corporate: “in generale siamo una compagnia piuttosto business, visto che abbiamo una destinazione captive come Bruxelles, capitale europea. meta per istituzioni e aziende. Sicuramente siamo oltre un terzo di passeggeri che volano con noi per ragioni d’affari” commenta Painvin, a cui fa eco la country manager Italia del vettore Roberta Monti: “in Italia siamo a circa il 40%, con passeggeri che vanno a Bruxelles ma anche beyond. Sulle città africane, in particolare Abidjan, Dakar , Luanda, Youndé e Kinshasa, ma anche Washington e New York, destinazioni sulle quali voliamo con i nostri A330-200 e 300, che presentano sia una business (vedi il nostro Provato per voi:  Una sorpresa la Business class di Brussels Airlines provata per voi)  che una economy  aggiornate di recente con un grosso investimento”.

Il vettore, che vola in Italia su sei aeroporti tutto l’anno (Milano Linate, Malpensa, Torino, Bologna, Roma, Venezia) e cinque stagionali (Napoli, Catania, Firenze, Olbia e Palermo)  ha un load factor del 76%, “con un obiettivo di arrivare all’80%” chiosa il manager belga del vettore belga.

 

 

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