Per la prima volta gli
amministratori delegati dei cinque principali gruppi di compagnie aeree in Europa –
Air France KLM, easyJet, International Airlines Group, Lufthansa Group e
Ryanair – hanno messo da parte le loro rivalità e si
sono riuniti ieri attorno a un tavolo per accordarsi e lavorare insieme allo
sviluppo di una nuova strategia comunitaria per l’aviazione dell’Unione, mirata a sostenere la
crescita e l’occupazione in Europa,
rafforzare il settore e dare ai passeggeri europei
tariffe più basse e maggiori opportunità di scelta.La riunione dei cinque, che insieme rappresentano la metà degli spostamenti in Europa con un totale di
420 milioni di passeggeri nel 2014, si è svolta a
Bruxelles in risposta alla richiesta della
Commissione Europea dei Trasporti di creare una nuova
strategia comunitaria nel settore dell’aviazione dopo la liberalizzazione del comparto aereo a livello continentale.I cinque CEO,
Alexandre de Juniac, Carolyn McCall, Willie Walsh, Carsten Spohr e Michael O’Leary, hanno individuato
quattro misure in grado di raggiungere gli obiettivi della Commissione di rafforzare la
competitività del settore europeo del trasporto aereo a livello europeo e internazionale, per sostenere la crescita e l’occupazione in tutta Europa e che vadano incontro ai consumatori attraverso la fornitura di più voli e tariffe più basse.
Le aree d’intervento individuate sono: sviluppo di una strategia aeronautica europea con unpiano per una struttura normativa snella ed efficiente, che rafforzi la competitività delle compagnie aeree europee, garantisca posti di lavoro, protegga gli interessi dei consumatori e promuova una maggiore efficienza per ridurre i costi; riforma della direttiva dei diritti aeroportuali con la riduzione dei costi degli aeroporti dell’Unione; riduzione dei costi ATC per garantire spazi aerei affidabili ed efficienti reimpostando la strategia del cielo unico europeo ed evitando anche che gli scioperi ATC causino disagi per i viaggiatori in tutta Europa; creare uncontesto normativo virtuoso andando a modificare le tasse passeggeri e ambientali più irragionevoli per stimolare occupazione e crescita economica.