Hotellerie europea in salute secondo quanto si evince dall’analisi di MKG Consulting, che sottolinea come nel 2017 il settore abbia registrato un tasso di occupazione cresciuto di oltre 2 punti percentuali, a quota 71,8%, un record che non si raggiungeva dall’inizio degli anni 2000, che, insieme alle tariffe aumentate del 2,5%, hanno fatto schizzare in alto il RevPAR (Revenue per Room) medio a più 5,7%. Tariffe in crescita come sottolineato anche dal recente Price Radar di HRS (vedilo qui).
L’hotellerie europea in salute in tutti i paesi europei, con quelli mediterranei miglior perfomed
Tutti i principali mercati hanno registrato un netto miglioramento delle performance, con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ovvero Portogallo, Spagna, Italia e Grecia, che continuano a beneficiare del loro dinamismo turistico, con un vero e proprio boom per gli albergatori portoghesi, che hanno registrato un aumento del 18,8% nel RevPAR e del 14,5% dei prezzi medi. Francia e Belgio sono invece tornate a crescere dopo un anno, il 2016, segnato dagli attacchi terroristici, soprattutto su quelle destinazioni dove questi sono successi, ovvero Bruxelles per il Belgio e Parigi e Nizza in Francia. Il Regno Unito non ha assolutamente sofferto per la Brexit, con un RevPAR cresciuto del 5,6%. Tuttavia, subito dopo l’annuncio della futura uscita del paese dall’Unione europea alla fine di giugno 2017, la domanda ha subito un forte rallentamento.
Bene nel centro Europa Germania e Austria, anche se con risultati minori rispetto al 2016: “Per la Germania ciò è dovuto in parte al fatto che molti eventi e fiere biennali o triennali a Monaco di Baviera e a Düsseldorf hanno avuto luogo nel 2016, ma non nel 2017” spiega la società di analisi.
Margini per un’hotellerie europea in salute dovuti anche al fatto che l’ultima variazione negativa del Revpar risale ormai al lontano ottobre 2016.