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Guy Antognelli: alla BIT 2025 l’intervista al Direttore Generale del Turismo di Monaco

Guy Antognelli ci guida alla scoperta di Monaco come destinazione di prestigio, con un focus su sport, sostenibilità e promozione turistica

Durante la BIT 2025 a Rho Fiera Milano, abbiamo avuto il piacere di parlare con Guy Antognelli, Direttore Generale Monaco Government Tourism and Convention Authority. Antognelli ci parla dell’importanza cruciale dello sport nella cultura del Principato, delle iniziative sostenibili adottate per il breve e lungo termine, ma soprattutto della promozione del Paese come meta ordinaria e straordinaria a un tempo.

Il messaggio è chiaro: l’expertise del Principato di Monaco la rende una destinazione immancabile sia in ambito MICE che leisure, una meta di qualità alla portata di tutti.

Monaco ospita eventi sportivi di grande rilievo, come i Grand Prix di Formula 1 e il torneo di tennis di Monte Carlo e Rolex Masters. Cosa rende il Principato una sede ideale per questi eventi? Quale impatto hanno sul turismo e sulla comunità?

Monaco è il posto ideale perché lo sport è nella cultura del Principato da sempre. Monaco ha avuto la prima gara di macchine da corsa nel 1929. Non esisteva nemmeno la Formula 1, era una gara a sé e siamo nel campionato di Formula 1 dai suoi albori nel 1951. Monaco è stato uno dei primi 25 Paesi iscritti al Comitato Olimpico Internazionale. Tutto questo per dire che lo sport è intrinseco nella nostra cultura, è importante dall’inizio, fin da quando sei bambino e a scuola sperimenti sport variegati e non convenzionali come vela, canottaggio, bocce, scherma, puoi veramente fare di tutto. E dunque, sia quella cultura, sia la qualità dell’alloggio che del pernottamento fa sì che la gente ami venire a trovarci. Il Gran Premio di Formula 1 l’anno scorso è stato eletto da un sondaggio fatto dalla FIA sui visitatori,  il miglior Gran Premio per gli spettatori.

Come viene integrato il concetto di sostenibilità nelle politiche infrastrutturali e turistiche di Monaco?

Dall’arrivo al trono nel 2005 del principe Alberto II, abbiamo fissato come obiettivo l’essere carbon neutral entro il 2050. Entro il 2030 era previsto di arrivare a meno del 50% e saremo a meno del 55%. I prossimi anni saranno i più difficili, perché è più facile a inizio cambiare le cose e dopo trovare tutte le piccole cose da cambiare. L’ambizione è che il funzionamento globale della città e del Paese sia sostenibile, dunque tutti gli attori locali che lavorano con i grandi eventi, lavorano già sulla sostenibilità nel lungo termine. Il convention bureau per gli eventi congressuali ha editato un documento che è la guida dell’evento sostenibile per aiutare le aziende che vogliono fare un evento a Monaco a trovare più facilmente il partner giusto e rispettare le linee guida legali. La sostenibilità è un cammino, dunque ogni anno pensiamo a nuove strategie per migliorare.

Quali sono le tendenze emergenti tra i visitatori italiani che scelgono Monaco come destinazione e cosa cercano principalmente?

Penso che Monaco faccia sognare da sempre. Ciò che porta la gente a Monaco è quel sogno di lusso che rincorriamo. Ma il nostro Paese è ben più di questo. Monaco è una città vitale e vivibile, il messaggio che vogliamo far passare è che è un posto normale, nel quale chiunque può passare una vacanza di qualità a seconda delle proprie disponibilità. Potete alloggiare in un albergo a cinque stelle oppure in uno di fascia media, potete destreggiarvi tra le vie dello shopping oppure visitare un museo. La direttrice di tutto questo è l’alta qualità. La gente parla di lusso, ma non vuol dire niente, perché il lusso per un milionario non è il lusso per un miliardario e non è il lusso per uno che ha uno stipendio medio. Ma quello che è vero per ognuno e quello che vogliamo dare a ognuno è la qualità e questo si deve ritrovare ovunque nelle nostre strutture e penso veramente che è un posto diverso in questo senso perché la qualità si ritrova anche nella pulizia della strada e nella sicurezza. Questo è il messaggio che vogliamo mandare: Monaco si è evoluto: abbiamo aperto un nuovo ecoquartiere sul mare, abbiamo espanso il centro congressuale, abbiamo delle esposizioni straordinarie, c’è la Formula 1, c’è il tennis, ma c’è anche il Jumping, c’è la Primo Cup e tante altre cose. Quindi Monaco è una destinazione che si reinventa ma che mantiene il proprio DNA. Dalla vita mondana al quotidiano, con il mercato e i suoi street food, Monaco può essere una città ordinaria e straordinaria nello stesso tempo.

Monaco è sempre più riconosciuta come una destinazione MICE di prestigio, quali sono i punti di forza del Principato per le imprese che scelgono Monaco per eventi, conferenze e riunioni internazionali e in che modo l’offerta si distingue rispetto ad altre destinazioni europee?

Allora il primo punto a favore per il MICE è la connettività perché con l’aeroporto di Nizza, a 24 km e nemmeno mezz’ora per venire fino a Monaco, colleghiamo più di 120 destinazioni d’estate e 110 d’inverno. La consistenza della qualità tra i diversi alberghi, dal più piccolo al più grande, è un’ulteriore caratteristica. Qui potete trovare una qualità che corrisponde veramente alla classificazione dell’albergo e una destinazione dove ci si può muovere a piedi, senza necessità di transfer, semplificando l’organizzazione. Inoltre è una destinazione sostenibile o meglio che mira a esserlo realmente. Se vuoi fare un car lounge, la destinazione è perfetta. Se vuoi parlare di medicina, abbiamo dei poli d’eccellenza con professori noti a livello internazionale che possono partecipare legittimando la scelta della sede. I punti sono in nostro favore sono qualità, facilità d’accesso, sicurezza del paese, il legame forte tra la destinazione.

 

—> il 25esimo del Grimaldi Forum Monaco

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