Gattinoni punta alle mille agenzie. E su Lufthansa dice…

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Dopo aver “fatto la squadra” lo scorso anno a Sharm (dove il leit motiv era appunto “essere squadra”), quest’anno in una uggiosa Ibiza Gattinoni è, con questa squadra ulteriormente arricchita, partita al passo (“sempre al passo” era infatti lo slogan di quest’anno) per, poi, conoscendo Franco Gattinoni, partire di corsa. Per realizzare quello che lo stesso presidente della società lombarda sarà il”Network di terza generazione”. Con il business travel sempre più centrale (leggi: Convention Gattinoni, il valore del Bt).

Un network ad oggi composto da 750 adv, in Italia, Svizzera e San Marino, con un obiettivo “di mille agenzie, non una di più” sottolinea Gattinoni, “un  numero che vogliamo raggiungere a breve (qualcuno all’interno ci ha detto già nel 2017, ndr)  ma senza esagerare. Potremmo farlo, grazie al fatto che molti network hanno bussato alla nostra porta. Ma non vogliamo fare grande numeri, bensì un network serio, redditizio e con le minori sovrapposizioni possibile”, afferma il presidente, attaccando un po’ gli altri grandi conglomerati agenziali, due dei quali con i maggiori azionisti presenti sul palco della convention, che si sono anche un po’ risentiti: “In Italia ci sono quattro network, due in filiera con al loro interno i  produttori, una realtà multimarca, e noi, semplici e chiari, un vero e proprio network indipendente”.

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Un network che sta investendo, “ma come gruppo” precisa Gattinoni, in un nuovo ufficio a Milano aperto alle sue adv, con un’area eventi, un’area meeting, un’area conviviale situata in via Statuto, con mille metri quadrati in più rispetto a prima, dove tenere corsi ed eventi. Eventi che è un’altro business importante per il gruppo: “ne facciamo 330/340 all’anno anche per 16 mila persone” commenta Gattinoni.

Il presidente dopo il (mini)attacco ai concorrenti della distribuzione, sparge miele sulle compagnie aeree, alcune qui presenti in qualità di sponsor, come Alitalia, Ethiad, Air Berlin  e Tap, ma, a una nostra domanda su Lufthansa, taglia corto, dicendo che “Abbiamo deciso di non fare guerre inutili, perché se da un lato ci ha penalizzato, dall’altro ci ha dato opportunità commerciali che prima non dava”.

Trasporto aereo che secondo i dati aggregati di Gattinoni, “ma non ufficiali” sottolineano, vedono un bsp più le low cost “mettere a segno un più 4% nel 2015 sul 2014, con dati positivi anche nel primo trimestre del 2016, malgrado un marzo debole”.

Insomma la gente continua a viaggiare ma lo fa sempre meno intermediato: “secondo i dati Gfk lo scorso anno si è chiuso con un meno 11% di giro d’affari, con un Capodanno pessimo, passando da un mercato che solo cinque anni fa valeva 7 miliardi di euro ai 3,316 del 2015″ spiegano da Gattinoni che, però, appunto, prendono di petto al situazione: “Da 2 anni stiamo trasformando il prodotto, i servizi, la nostra tecnologia, il marketing e rafforzando il team, perché le persone sono le più importanti “spiega il presidente, “ad esempio nel nostro tool di Dynamic Packaging Passpartout abbiamo inserito gli appartamenti e siamo pronti a integrare l’offerta di Expedia e Booking”.

Operazioni queste per “essere sempre un passo avanti”, come quella che annuncia il neo direttore generale Sergio Testi, “L’innovazione passa attraverso la tecnologia e i social media per avvicinare ex baby boomers (nati dal ’46 al ’66), la terza età, i millennials e la successiva generazione Zeta”. Che il mercato abbia trovato il network 3.0?

 

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