Il 28% del nostro tempo lavorativo (e magari anche non) lo passiamo a riorganizzare e rispondere alle mail, le distrazioni digitali, tra cui naturalmente la fanno da padrone Facebook e Whatsapp, ci fanno perdere due ore al giorno. Che ci tocca recuperare in ufficio. E che se sono ore di straordinario diventano un costo per l’azienda. Senza aggiungere i tanti risvolti negativi sulla salute personale, tra cui principalmente si annovera la mancanza di sonno o, comunque, un sonno agitato, e sulla propria socialità e sui rapporti umani (Facebook, secondo i dati dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti, sarebbe, ad esempio, una delle cause principali di divorzio).
Questo è quello che siamo diventati in pochi anni, soprattutto noi italiani. E ce lo ricorda, e invita le sue aziende a informarsi e, in caso, a disintossicarsi, Gattinoni che, in collaborazione con Singapore Airlines e Klima hotel di Milano, ha organizzato un seminario su quanto il digitale abbia trasformato la vita professionale e, naturalmente, anche quella individuale. Appogiandosi a chi, del Digital detox, ha fatto un mantra della sua vita. Dopo essersi intossicato per anni come socail media manager, marketing manager online, etc, dispobili 24/7 per le sue aziende clienti.
Stiamo parlando di Alessio Carciofi, un leggera somiglianza con il commissario Coliandro del piccolo schermo ma molto più scientifico del personaggio dei Manetti bros, che ha snocciolato dati preoccupanti sulla disintossicazione digitale di noi tutti. E dicendo noi sottolineo principalmente gli italiani. Anche se le principali ricerche sull’argomento arrivano come di consueto d’oltreoceano.
“Secondo uno studio della University of California di Irvine, un dipendente viene distratto ogni 180 secondi da notifiche di whatsapp, mail e social. Secondo il britannico The Guardian, gli adulti trascorrono on line in media 25 ore a settimana, equivalenti a un giorno della settimana, che nell’arco di un anno sfiora i due mesi. Insomma da digital addicted siamo diventati distraction addicted” commenta Carciofi, snocciolando una serie infinita di patologie o comportamenti sbagliati derivanti dall’uso, principalmente degli smartphone, tutti, naturalmente, con nomi inglesi. Come ad esempio il phubbing, ovvero la maleducazione di guaradre sempre il proprio telefono e rispondere magari a qualche post mentre si sta in compagnia di altre persone o addirittura si sta parlando con loro. Questa maleducazione è dovuta al fatto che soffrite di “fear of missing out”, o Fomo, una vera e propri patologia in cui si ha paura di esser esclusi da social o dai tool di messaging. Esclusione da community, gruppi , contatti…e dal proprio telefono che si riassume nella Nomofobia, ovvero la paura di essere disconnessi.
Un comportamento legato ai social che colpisce sempre di più anche le nostre vacanze, vissute spesso attraverso una fotocamera di un o smartphone, che ci toglie l’emozione del momento, creando un’altra patologia, il Phoment, “una volta prendevamo in giro i giapponesi che fotografavano tutto, ora i giapponesi con gli smartphone siamo noi” ricorda in un video riportato da Carciofi Marco Montemagno sulla sua pagina Facebook (clicca qui per vederlo) dal titolo evocativo di Scondividiamo!
Tutte vere e proprie patologie di Internet Addiction Disorder che, oltre a minare le relazioni personali e il nostro fisico, fanno calare, e sensibilmente, la produttività, tanto che molte aziende “illuminate” hanno già “intimato” i propri dipendenti a non rispondere alle mail dopo le 18 o durante il fine settimana, mettendo in campo anche mezzi tecnologici per impedire tutto ciò. E in Francia si pensa addirittura a una legge per vietarli (leggi, ad esempio, l’articolo del Sole24Ore sulla proposta di legge francese cliccando qui)
Tutti sistemi”tranchant” che non sono l’obiettivo di Carciofi e di Gattinoni, che invece puntano a sistemi più “dolci” per imparare il corretto uso degli strumenti digitali e vivere meglio con loro e “trasformare anche tutto ciò in un business nel campo del travel, organizzando Vacanze Detox digitali e alberghi Detox, tipologia di vacanza che verrà lanciata a breve riunendo queste strutture in un portale” dice Carciofi
A cui fa eco Isabella Maggi, Direttore Comunicazione di Gattinoni: “la collaborazione con Alessio Carciofi è iniziata quest’anno con una serie di corsi dedicati alle agenzie di viaggio del nostro network Gattinoni Mondo di Vacanze, in cui ha insegnato un corretto utilizzo professionale dei canali social. Il “collaudo” di questa partnership è stato estremamente positivo, così abbiamo studiato insieme un progetto innovativo, rivolto in particolare alle aziende e al comparto MICE e Business Travel. Siamo i primi in Italia, ci interessa sensibilizzare le aziende sul tema del corretto uso – e non abuso – delle tecnologie in un’ottica di consulenza, affinché migliorino la produttività. Magari in futuro questo tipo di consulenza sfocerà in corsi di formazione che potremo “presentare” come format alternativi ai nostri clienti aziende. Un altro ambito poi riguarda le agenzie di viaggio: stiamo individuando tipologie di vacanze detox, un segmento che sta riscuotendo richiesta. Questa nuova nicchia di mercato fa parte dei numerosi strumenti di cui dotiamo chi decide di affiliarsi al nostro network”.
Per maggiori informazioni visitate: www.yourdigitaldetox.it