Il 9 luglio, il treno ad alta velocità Eurostar ha ripreso i collegamenti tra Londra e Amsterdam. Un servizio che era stato sospeso per il Coronavirus.
Attenzione però, il servizio no stop nella direzione opposta ripartirà solo alla fine del 2020. Fino ad allora, i passeggeri in partenza dalla capitale olandese dovranno per forza di cose scendere a Bruxelles per i controlli dei passaporti delle autorità britanniche. Autorità che dopo l’uscita del Regno Unito dalla UE sono di nuovo al lavoro per monitorare chi entra nei propri confini.
Anche se non si sa ancora la data esatta del collegamento diretto di ritorno – che impiegherà 4 ore tra Amsterdam Centraal e Londra St Pancras – i governi hanno siglato un accordo in tal senso. I rappresentanti britannici hanno, infatti, firmato il via libera insieme ai colleghi di Francia, Belgio e Olanda, ossia i paesi che vengono attraversati dai treni Eurostar.
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L’accordo che fa ripartire il treno Eurostar
Il trattato prevede che lo staff della dogana britannica faccia base ad Amsterdam, come oggi accade a Bruxelles e Parigi, per controllare i passeggeri in partenza.
Anche se non è stata fissata una data per il collegamento diretto, il ministro dell’Interno di Londra, Priti Patel, è soddisfatta. «Questo trattato mostra che se abbiamo lasciato la UE, i nostri legami con l’Europa sono più forti che mai». In realtà, lunedì 13 luglio ripartirà sì il treno Eurostar da Amsterdam a Londra. Ma, come detto, farà scalo a Bruxelles dove i controlli britannici faranno il loro corso, facendo perdere parecchio tempo sulla tabella di marcia.
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Il ministro dei Trasporti olandese, Stientje van Veldhoven, ha sottolineato invece come «un treno Eurostar ha circa il 2 o 3 volte i posti di un aereo in servizio tra Amsterdam e Londra. Con il vantaggio che le emissioni di CO2 sono enormemente inferiori».
La ripresa dei servizi Eurostar potrebbe essere solo l’antipasto di quanto avverrà in Europa nel trasporto ferroviario.
Il 3 giugno, infatti, 24 paesi della UE hanno firmato un’intesa per aumentare il trasporto ferroviario tra gli Stati membri. Magari rendendo conveniente il treno dove attualmente non lo è ancora. I ministri dei Trasporti hanno sottolineato fatto che i collegamenti internazionali possono aumentare la quota di mercato su distanze tra 300 e 800 km. Oggi su queste percorrenze di “medio raggio” molto spesso operano aerei.
Il treno ad alta velocità piace al business travel
Il treno ad alta velocità – tra cui l’Eurostar – piace al business travel.
Una ricerca di Ubs, nota banca d’affari e di investimenti svizzera, ha mostrato che i viaggiatori d’affari sopporterebbero un tragitto entro le 4 ore di tempo. Ossia il tempo necessario per coprire 800 km totali.
Oltretutto, complice le difficoltà post Coronavirus, si prevede che la domanda di viaggi in treno aumenti. A tal proposito, Eurostar, società posseduta per il 55% dalle ferrovie francesi e per le restanti quote da quelle belghe e da un consorzio anglo-canadese, potrebbe raggiungere l’Italia. L’obiettivo è quello di collegare Londra con Milano e Roma in tempi sicuramente superiori all’aereo, ma con modalità di accesso ottimali.
In base a quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, il nuovo servizio non partirà prima del 2022. Intanto, i treni Eurostar (visita il sito della compagnia) collegano regolarmente Londra con diverse città di Francia, Belgio e Olanda.