James Hogan

Etihad Airways: ciao a James Hogan

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Era nell’aria da tempo. Ed oggi è stato ufficializzato l’addio di James Hogan alla guida di Etihad Aviation Group da parte del Consiglio di Amministrazione della società emiratina (leggi qui il comunicato ufficiale), che il manager australiano lascerà nella seconda metà del 2017. I deludenti risultati della capogruppo Etihad Airways, che ha dovuto licenziare sino a 3 mila dipendenti, oltre che una strategia di crescita fatta a colpi di acquisizione, molte delle quali risultate poi piuttosto negative, tra cui purtroppo anche la nostra Alitalia, ha messo in cattiva luce Hogan agli occhi degli azionisti della casa reale di Abu Dhabi. Ecco il perché dell’addio del roccioso manager australiano entrato nella compagnia nell’ormai lontano 2006, da quando il vettore è cresciuta a passi da gigante, arrivando a trasportare 18,5 milioni di passeggeri su 112 destinazioni, con una flotta di 120 aeromobili e altri 178 in arrivo.

La resa delle armi a James Hogan da parte del Cda

“Siamo molto grati a James. In soli dieci anni, ha supervisionato la crescita della società da un vettore regionale con 22 aerei ad una compagnia aerea globale che conta 120 velivoli, con partnership azionarie con 7 compagnie aeree che insieme servono più di 120 milioni di ospiti ogni anno. È una compagnia che ha fissato nuovi parametri di riferimento per il servizio e l’innovazione. Sotto la sua guida, l’azienda ha dato nuove opportunità a migliaia di emiratini e ha rappresentato un elemento chiave nella crescita notevole di Abu Dhabi e degli Emirati Arabi Uniti. Ci auguriamo che James continui a collaborare con Abu Dhabi in modo nuovo” ha affermato  il presidente del board di Etihad Aviation Group H.E. Mohamed Fadhel Al Mubarak Mazrouei.

A cui ha fatto eco lo stesso Hogan: “sono molto orgoglioso di quello che abbiamo costruito insieme al Board e ai miei 26.000 colleghi in Etihad, così come lo sono per il contributo importante della compagnia agli Emirati Arabi Uniti e alla crescita di Abu Dhabi. L’ultimo decennio ha visto risultati incredibili, ma è solo il primo capitolo della storia di Etihad”.

Lascia anche il Cfo James Rigney

Oltre ad Hogan un altro James, il Cfo Rigney (anche nel cda di Alitalia), lascia la compagnia di Abu Dhabi, andando a lavorare, con lo stesso Hogan, in una nuova società di investimenti. Nei corridoi dell’headquarter del gruppo è quindi iniziata la caccia, a livello globale, a un nuovo Ceo e a un nuovo Cfo che dovranno integrarsi con il management esistente, ovvero al Ceo Peter Baumgartner; il Coo di Etihad Airways, Richard Hill; il Ceo di Airline Equity Partners, Bruno Matheu, il Ceo di Etihad Airways Engineering, Jeff Wilkinson, e l’Acting Managing Director di Hala, l’unità di marketing turistico e dedicato ai programmi di fedeltà, Darren Peisley. Recentemente è stata inoltre annunciata la creazione di Etihad Airport Services, guidata dal Managing Director Chris Youlten.

Il gruppo che lascia James Hogan

Le iniziative di James Hogan con le partecipazioni in Air Serbia, Air Seychelles, airberlin, Alitalia, Etihad regional, Jet Airways e Virgin Australia hanno dato origine al settimo più grande gruppo di compagnie aeree al mondo, che serve più di 120 milioni di passeggeri l’anno con una flotta di oltre 700 velivoli, per un totale di quasi 350 destinazioni. E dopo Hogan, che uscirà quindi anche da Alitalia, tocca a Ball? Che, comunque, assicura che James Hogan “proseguirà nel suo attuale ruolo di vicepresidente durante questo periodo di transizione”. Con o senza di lui?

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