Equilibrio lavoro-vita privata

Equilibrio lavoro-vita privata, Milano al 32° posto mondiale

Studio effettuato negli Usa valuta le potenzialità del mercato del lavoro e quelle del tempo libero. In testa le capitali nordiche. Milano unica città italiana in classifica: bene la Sanità, male le abitazioni

Quali sono le città del mondo col miglior equilibrio lavoro-vita privata? In quali città è possibile coniugare una buona possibilità di carriera con delle soddisfacenti attività del tempo libero?

Blueground, società americana che aiuta i dipendenti aziendali a trasferirsi in nuove città fornendo consulenze relative all’abitazione, ha fatto uno studio apposta su questo. L’obiettivo era capire quali siano le città in cui poter vivere lavorando in modo intelligente più che in modo duro.

Per approfondire questo argomento, hanno cercato di capire quali residenti hanno il miglior equilibrio lavoro-vita privata. Sotto la lente, quindi, non solo il livello di intensità lavorativa in quella città, ma anche la vivibilità dell’area e il benessere e i diritti dei suoi abitanti.

Ne deriva un indice che non valuta la vivibilità di una città né evidenzia quelle migliori in cui lavorare. Al contrario. Mira a essere una sorta di linea guida per confrontare la loro capacità di realizzare la vita dei residenti migliorando gli aspetti che aiutano ad alleviare lo stress e l’intensità correlati al lavoro.

Per valutare il miglior equilibrio lavoro-vita privata Blueground ha messo insieme 4 fattori chiave: l’intensità del lavoro, il supporto delle istituzioni, legislazione e vivibilità generale.

I parametri utilizzati dalla ricerca lavoro vita – privata

«Abbiamo prima valutato il clima lavorativo negli Stati Uniti» recita una nota dell’azienda.

«Quindi abbiamo condotto uno studio internazionale per capire come le imprese Usa si comportano nel mondo. Abbiamo poi focalizzato l’attenzione sulle città estere note per attrarre professionisti e famiglie per le loro opportunità di lavoro. E per le diverse offerte di stile di vita. Per questa prima parte di uno studio in corso, abbiamo selezionato una rosa di metropoli richieste in tutto il mondo con set di dati sufficienti, affidabili e pertinenti. Il punteggio che ne deriva misura le ore di lavoro totali, il tempo trascorso in viaggio e i giorni di ferie presi. Successivamente, abbiamo voluto scoprire in che misura i residenti ricevono un trattamento equo, valutando il loro accesso ai programmi sanitari e assistenziali finanziati dallo Stato. Ultimi canoni: il supporto istituzionale per l’uguaglianza di genere e la cordialità nei confronti della comunità LGBT+».

Blueground ha quindi determinato il punteggio di vivibilità di ogni città esaminando la felicità complessiva dei cittadini, la sicurezza e l’accesso a luoghi di benessere e svago. Ciò ci ha consentito di valutare se i residenti della città possono godersi il loro ambiente dopo l’orario d’ufficio. In altre parole: il miglior equilibrio lavoro-vita privata.

Equilibrio lavoro-vita privata nel mondo

Il risultato è un indice di 16 fattori che analizza 50 città negli Stati Uniti.  Ne è seguita una classifica globale di 30 importanti città statunitensi e 45 città internazionali che riconoscono l’importanza di un equilibrio tra lavoro e vita privata. Queste metropoli incoraggiano l’equilibrio tra lavoro e vita privata sia direttamente che indirettamente attraverso politiche e infrastrutture urbane.Le capitali nordiche di Helsinki, Oslo, Copenhagen e Stoccolma sono quelle in cima alla classifica. Al quinto posto la canadese Ottawa, che distanzia tutte le altre metropoli nordamericane.

In tema di leggi, Belgio, Australia, Francia e Portogallo hanno introdotto leggi per proteggere i dipendenti. Il diritto a non collegarsi a internet fuori dalle ore di ufficio posizionano Parigi, Sydney, Melbourne e Bruxelles tra le prime 10.

A Città del Messico, Istanbul e Hong Kong almeno un dipendente su 5 lavorano più di 48 ore settimanali. Curioso il fatto che, dopo il Covid, tutte le città esaminate hanno registrato un miglioramento nell’equilibrio lavoro-vita privata. Come a Tokyo, dove i collaboratori al lavoro per più di 48 ore settimanali sono passati dal 20 al 17%.

Dallas ha gli impiegati più “stakanovisti” del nord America: il 12,1% lavora più di 48 ore a settimana. Va molto meglio in Europa dove solo un dipendente su 20 a Budapest, Amsterdam, Berlin, Oslo, Copenhagen e Lussemburgo resta in ufficio oltre questa soglia.

Disoccupazione e basso potere d’acquisto sono fonti di stress a Città del Capo, Buenos Aires, San Paolo e Città del Messico. Diametralmente opposta la situazione a Singapore, Lussemburgo, Zurigo, Dubai Dublino.

Per i giovani, la situazione è migliore a Lussemburgo, Zurigo Glasgow mentre per le famiglie con figli le capitali nordiche sono il massimo.

Milano unica città italiana in classifica

Le città con più giorni di ferie? Helsinki, Barcellona, Madrid, San Paolo Rio de Janeiro sono il top con 30 giorni. Al lato opposto, Los Angeles (7 giorni), Washington D.C. (8,1 giorni), Memphis (8,3 giorni) e Nashville (8,3 giorni).

E poi c’è Milano, unica città italiana in classifica: è al 32° posto, dietro a Manchester e davanti a Boston. Ottiene buoni risultati per l’accesso al sistema sanitario e nella voce “wellness e fitness”. Ossia voci che comprendono (in generale) lo stare in forma.

Male invece la possibilità di trovare abitazioni a buon prezzo anche se Oslo, Parigi, Londra, Ginevra e Zurigo sono messe peggio.

(Guarda qui la classifica completa)

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