Emirates incontra le aziende italiane in un roadshow negli aeroporti, per promuovere le opportunità di business in vista di Expo Dubai 2020. Il traffico d’affari sugli Emirati, e oltre, è sostenuto dai settori della finanza, delle esportazioni di design, automotive e food. L’Italia è una destinazione d’indubbia rilevanza: lo scorso anno l’import degli Emirati Arabi Uniti è stato di 230 miliardi di euro, cinque dei quali provenienti dal nostro Paese.
Ne parliamo con Flavio Ghiringhelli, country manager di Emirates, che può dirsi pronta all’Esposizione universale di Dubai.
«Ci stiamo preparando all’Expo 2020, la consegna del sito avverrà a breve e l’Italia è tra i partner più coinvolti – argomenta -. Anche la Germania lo sarà, per le costruzioni, ma appalterà all’Italia. Aumentando la richiesta di trasporto, stiamo informando le aziende italiane delle diverse possibilità di lavorare con noi, attraverso un roadshow negli aeroporti del Belpaese».
Di certo una buona occasione per le merci e gli A380 della compagnia, la quale ha acquistato i tre quarti della produzione di Airbus.
La flotta oggi ne conta 110 ed Emirates ne aspetta altri 15 (ha ridotto il numero, da 30). Poi, come noto, l’A380 non verrà più prodotto. Qual è il futuro di questo aereo in Ek? «Rimarranno fino al 2030, poi sono allo studio alcune soluzioni, potrebbero anche diventare all cargo. Non dimentichiamo che Emirates Sky Cargo è la prima società al mondo nella sua specializzazione», conclude il manager.
La compagnia aerea di Dubai conferma tutti gli operativi dall’Italia e i presidi aeroportuali di Milano, Bologna, Venezia e Roma. La controllata Flydubai quest’anno aggiunge Napoli e mantiene Catania.
Emirates: come cambia la relazione con le TMC?
Nella relazione con imprese e travel management company (Tmc), Ghiringhelli sottolinea l’importanza di riuscire e evidenziare i dettagli che compongono l’offerta, i quali rischiano di essere considerati erroneamente un sovrapprezzo.
«Risparmiare e soddisfare i dipendenti che viaggiano sono all’apparenza la contraddizione cui sono sottoposti i travel manager – spiega -: collimare queste esigenze è la nostra sfida. Dobbiamo diventare più bravi a spiegare che il vantaggio non è in una tariffa Best Buy: offriamo il servizio limousine per 4 tratte, per fare solo un esempio, che rappresentano un cost saving di 300 euro di taxi sulla nota spese.
Occorrerebbero dei sistemi di comparazione che mettessero in evidenza, in una panoramica completa, questi aspetti per i business traveller».
Forse con Ndc di Iata si arriverà a tale perfezionamento, Emirates per il momento è certificata per il livello 2.
«È quanto ci basta attualmente, non vogliamo distribuire tutto con il nuovo standard, distingueremo secondo i mercati e secondo le aziende. Lo standard dovrà creare più vendite, ma i Gds rimangono lo strumento primario e, per quanto ci riguarda, dobbiamo ancora definire come applicare questa innovazione».
Nella video intervista (click nell’immagine), il country manager Italy di Emirates racconta l’approccio della compagnia aerea a Expo Dubai 2020 durante la serata di premiazione Italian Mission Awards 2019, di cui il vettore è main sponsor.