Tornado Ben Smith in Air France-KLM, Elbers a rischio, almeno secondo quanto scrive una allarmata stampa olandese. All’origine della controversia tra i due manager, il rifiuto di Pieter Elbers di far entrare Smith nel consiglio di amministrazione del vettore olandese. Con tante divergenze di opinione sulla gestione del gruppo, che incidono sia sull’organizzazione commerciale che sull’evoluzione della flotta. Il contratto di Elbers scade il prossimo aprile, ma a partire dal 20 febbraio, quando saranno pubblicati i risultati del gruppo, ci potrebbe essere l’annuncio della sua uscita dalla compagnia.
Tornado Ben Smith in Air France-KLM, Elbers a rischio. La tipica situazione di due galli in un pollaio. Dove quello “francese” è notoriamente più forte
Dopo gli addii a due marchi di compagnie controllate dal vettore francese, con la scomparsa di Joon (leggi qui) e la revisiona di HOP!, che diventa Air France Hop (leggi qui), e la pax sindacale arrivata dopo una serie infinita di scioperi (leggi qui), grazie però a un aumento generale dello stipendio di equipaggi e piloti con la nomina di Anne Rigail al timone di Air France, ora Ben Smith vuole unificare il gruppo, che dovrà parlare con una sola voce. Con un modello IAG – British Airways o Air Canada, due compagnie che si sono riorganizzate con successo di fronte alla crisi del trasporto aereo e a basso costo.
“I freni di Pieter Elbers e gli sbalzi di umore non sono più accettabili”, si dice internamente, dove si ricorda che il manager olandese non era d’accordo dell’arrivo del canadese ai vertici del gruppo. Elbers inoltre difende il peso specifico di Transavia Olanda rispetto alla parte francese. Che, naturalmente, Smith vuole far crescere. Per i sindacati Smith ha “la sindrome di De Juniac combinata con un tocco di Janaillac, con la quale solo diventando una compagnia di alto livello si potrà sopravvivere”. Ma sarà la strada giusta?