Amex/HRG, parte il consolidamento del vettore? Dopo il mondo dei vettori, con il consolidamento iniziato, e non ancora finito, in Europa e negli Stati Uniti (vedi la situazione nel settore nel 2017 cliccando qui) e in quello alberghiero (vedi l’acquisizione “del secolo tra Marriott e Starwood cliccando qui), la “febbre” da fusione, o da incorporamento, ha colpito anche il mondo delle Tmc, con il recente “botto” della conquista di HRG da parte di Amex Gbt (leggi qui). Che così distacca ancora di più Bcd Travel e Cwt, le due Tmc che, prima di questa operazione, erano al secondo e terzo posto nella classifica mondiale delle agenzie viaggi business, proprio davanti ad HRG (leggi qui la strategia 3.0 di Cwt secondo il Ceo di Italia, Spagna e Grecia Antonio Calegari).
Amex/HRG per 450 milioni di euro. Affare o…?
Se il costo dell’operazione Amex/HRG da 450 milioni di euro sarà o meno un affare lo si vedrà prossimamente, certamente questa mossa potrebbe smuovere un mercato, quello delle Tmc, sempre più obbligate a ottimizzare i loro costi e quelli dei loro clienti, anche attraverso pesanti investimenti in tecnologia.
Nell’acquisizione ha pesato molto la volontà degli azionisti di HRG, soprattutto quelli a stelle e strisce, tra cui Boron, società d’ investimento di John Fentener van Vlissingen, che detiene anche il 23,9% delle azioni di HRG ma che è anche proprietario di BCD Travel, situazione che aveva fatto pensare recentemente a un riavvicinamento tra quest’ultima e Amex Gbt. Anche il gruppo di Dubai Dnata, che appartiene a Emirates, è convinto dell’operazione, “accogliendo con favore tale opportunità che consentirà a HRG di continuare il suo sviluppo”. A riprova dell’ interesse del mercato per questa operazione, il titolo HRG è salito del 49%, appena un’ora dopo l’annuncio ufficiale della sua vendita, per poi assestarsi sui massimi a cinque anni (vedi qui l’andamento dell’azione HRG sul mercato di Londra).
Un’acquisizione che prende le mosse da quando Amex GBT si è separata da American Express, attraverso fondi qatarioti (900 milioni di dollari investiti), e che punta a limitare i costi operativi e gli investimenti tecnologici. Tecnologia a cui Amex GBT aveva puntato forte anche con l’acquisizione di KDS (leggi qui), società proprietaria di sistemi che, anch’essi, hanno bisogno di sviluppi.
I risultati europei di HRG avranno poca influenza sulla scelta strategica che sarà poi presentata agli azionisti. Tanto più che l’azienda di software HRG Fraedom, ora Spendvision, è stata successivamente venduta a Visa. Con probabilmente il competo assorbimento della società britannica risalente al 1845 in Amex GBT.
La prossima mossa? Si parla di un acquisizione da parte di Expedia, per rafforzare il suo braccio business Egencia, di CWT – Carlson Wagonlit Travel (o di un consolidamento dell’alleanza), anche se la Olta statunitense sarebbe interessata anche ad altre agenzie quali FCM Travel Solutions. Staremo a vedere.