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Divieto di consumo alcol in volo e aeroporto: politiche delle compagnie aeree

Aeroporti e compagnie aeree di tutto il mondo adottano politiche restrittive sul consumo di alcol, con regolamenti che variano a seconda delle leggi locali e delle situazioni di sicurezza

 Marc Augé li definiva “non luoghi”, posti identici a se stessi, privi di caratterizzazione. E in effetti gli aeroporti sono uno di quei luoghi unici in cui il tempo sembra cristallizzarsi. Attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sono animati da un viavai di persone, che cercano di passare il tempo, a volte bevendo qualche calice di troppo in orari poco ortodossi.

Dopo lo spiacevole accadimento nell’aprile dell’anno scorso, che ha costretto Ryanair a dirottare un volo a causa di un passeggero di disturbo, la compagnia aerea ha chiesto all’Unione Europea di imporre un limite di due drink negli aeroporti situati all’interno dei suoi stati membri.

Infatti, l’alcol è stato identificato come fattore primario nel comportamento del passeggero, evidenziando la teoria secondo cui le persone si ubriacano più velocemente in alta quota.

Dall’inizio della pandemia, il numero crescente di voli che devono subire deviazioni a causa di passeggeri disorganizzati è stato un trend preoccupante e una macchia nera contro la ripresa del settore.

La soluzione proposta verterebbe attorno alla scansione delle proprie c arte d’imbarco al momento dell’acquisto, allo stesso modo in cui le vendite duty-free sono limitate. Ryanair aggiunge che ” durante i ritardi dei voli, i passeggeri consumano alcol in eccesso negli aeroporti senza alcun limite di acquisto o consumo “, aumentando le possibilità di interruzione.

Resta da vedere se l’Unione Europea accoglierà o meno il suggerimento di Ryanair, che richiederebbe sicuramente un’attenta considerazione sia dal punto di vista logistico che legislativo. Tuttavia, non è certamente impossibile, poiché, in tutto il mondo, diverse compagnie aeree e aeroporti proibiscono già il consumo di alcol per vari motivi. Vediamo dove si possono trovare.

L’Arabia Saudita vieta il consumo di alcol

Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha tentato di mostrare un lato più liberale, al fine di incentivare il turismo. Tuttavia, un aspetto in cui rimane fermamente conservatore e tradizionale è il consumo di alcol, proibito dalla legge poiché l’Islam proibisce il consumo di alcol e significa che tali bevande non possono essere servite negli aeroporti del paese.

Per questo motivo, tutte le principali compagnie aeree del paese sono note come compagnie aeree “asciutte”, in cui non viene servito alcol a bordo per rispettare le usanze locali.

Le norme e i regolamenti dell’Arabia Saudita in materia di possesso e consumo di alcol sono così rigidi che alcune compagnie aeree addirittura smettono di servire ai passeggeri tali bevande mentre volano nello spazio aereo del paese.

Gli altri aeroporti in cui è attivo il divieto

In alcune regioni del Medio Oriente, molte compagnie aeree e aeroporti adottano politiche rigorose riguardo al consumo di alcol. Ad esempio, Kuwait Airways non serve alcolici a bordo dei suoi voli, e il consumo di alcol è vietato anche all’aeroporto internazionale del Kuwait (KWI). Tuttavia, ai passeggeri è consentito portare a bordo alcolici personali per consumarli durante il volo, una prassi che è stata provata con successo.

La EgyptAir, pur non servendo alcolici a bordo, permette ai passeggeri di acquistare alcolici in aeroporto e portarli a bordo, senza però poterli consumare senza l’intervento dell’equipaggio.

Anche in Iran, diverse compagnie aeree, tra cui Iran Air, Iran Aseman Airlines e Mahan Air, proibiscono il consumo di alcol a bordo. Altri vettori con politiche simili includono Royal Brunei, Pakistan International Airlines, Biman Bangladesh, Afriqiyah Airways, Air Arabia, Jazeera Airways, Ariana Afghan, Iraqi Airways, Airblue e Turkmenistan Airlines. Sebbene alcune di queste compagnie permettano ai passeggeri di portare alcolici a bordo, il consumo resta vietato durante il volo.

Alcune compagnie aeree fanno eccezioni al consumo alcol

TunisAir e Air Algérie, che normalmente servono alcolici ai passeggeri, si astengono dal farlo durante il Ramadan. Pertanto, i passeggeri dovrebbero aspettarsi restrizioni simili anche negli aeroporti del paese durante il mese sacro.

In Thailandia la vendita di alcol è vietata nei cinque giorni buddisti nazionali del paese, anche se ultimamente le regole per gli aereoporti sono state allentate per consentire di servire alcolici ai passeggeri.

Le lounge degli aeroporti sono parte del problema?

Come sopra citato, il limite di due drink proposto da Ryanair negli aeroporti situati all’interno degli stati membri dell’Unione Europea vedrebbe i passeggeri scansionare le loro carte d’imbarco quando acquistano bevande alcoliche, al fine di limitarne il consumo. Tuttavia, ciò che questo non tiene in considerazione è il fatto che, in alcune lounge aeroportuali, i passeggeri hanno accesso quasi illimitato all’alcol.

Naturalmente, questo varia da lounge a lounge. Alcune offrono spillatrici self-service, ma più spesso si trova il servizio bar con il personale autorizzato a rifiutarsi di servire alcolici a persone visibilmente alterate.

Un dibattito in corso

Nonostante la polemica sul consumo di alcolici negli aereoporti si sia accesa in seguito alla pandemia, l’argomento precederebbe di molto la crisi sanitaria globale. Già nel 2016 il ministro dell’aviazione del Regno Unito propose restrizioni sull’alcol negli aeroporti e nel 2018 il consumo di alcolici al mattino venne vietato.

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