Si occupano di risk management gli ultimi dati Sap Concur. Dalla ricerca emerge che il 50% dei business traveller italiani dichiara di considerare l’idea di non partire per un viaggio d’affari in Paesi considerati rischiosi. E non è tutto: il 19% dei nostri connazionali, nell’ultimo anno, ha vissuto situazioni pericolose durante le trasferte, una percentuale più elevata rispetto alla media europea (17,6%). In totale lo studio, dal titolo “Concur Locate Research”, ha analizzato le abitudini di viaggio di 1.050 viaggiatori italiani e 7.395 europei.
Dati Sap Concur, non c’è fiducia verso le aziende
La preoccupazione in merito ai viaggi si può facilmente spiegare se si tiene conto che in Italia ben un business traveller su cinque (il 21,5%) pensa che il proprio datore di lavoro non sarebbe in grado di fornire alcun supporto in caso di grave pericolo. Mai come oggi, dunque, le aziende sono chiamate ad mettere a punto per i propri dipendenti le migliori procedure di sicurezza possibili. L’inadempienza su questo fronte, infatti, potrebbe ripercuotersi sulla capacità sia di attrarre sia di trattenere i talenti all’interno delle organizzazioni.
International Sos e Control Risks hanno messo a punto la Travel Risk Map del 2019. Scopri di più.
Più consapevolezza sul risk management
Nonostante ciò, i dati Sap Concur evidenziano che in Europa i datori di lavoro stanno dimostrando una crescita di interesse verso il risk management. Il 39,4% dei viaggiatori italiani, poi, ritiene che la loro società si stia impegnando in modo serio verso un miglioramento delle proprie travel policy. Il 22%, invece, pensa che la propria organizzazione si mantenga neutra sul tema.
Un supporto importante dalle tecnologie
“Senza le giuste tecnologie le organizzazioni lascerebbero i loro dipendenti completamente alla cieca mentre sono in viaggio all’estero, senza sapere dove sono in un determinato momento”. Questo il commento di Massimo Tripodi, Country Manager di Sap Concur Italia (scopri di più sull’azienda). “Le società hanno bisogno di una soluzione che riesca ad avere traccia delle eventuali minacce. In più dovrebbe permettere loro di localizzare, contattare e offrire assistenza ai loro dipendenti in caso di situazioni pericolose, che si tratti di una perdita del passaporto, un’emergenza sanitaria o fatti gravi come i disastri naturali”.