Da Tokyo a Monaco sull’aereo dei sogni, il B787 di ANA

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Viaggio in Business Class su un volo All Nippon Airways (ANA) da Tokyo Haneda, l’aeroporto metropolitano della capitale giapponese, a Monaco di Baviera. Qui farò uno scalo di 1 ora e 25 minuti per atterrare a Milano Malpensa con Air Dolomiti (Gruppo Lufthansa) che in joint venture con ANA – entrambe le compagnie sono partner Star Alliance – serve il collegamento con l’Italia.
È la mia prima volta sul Boeing 787 Dreamliner, un aereo di linea costruito con fibra di carbonio e tecnologie innovative. È più leggero di un aeromobile tradizionale e la cabina è pressurizzata a 1.800 metridi altitudine invece della tradizionale pressurizzazione a 2.400 metri,  grazie anche a una maggiore altitudine di volo. Questo si traduce in consumi più bassi e un ambiente interno più confortevole per il passeggero. ANA è il primo vettore che ha introdotto i B787 nella propria flotta intercontinentale e per il secondo anno consecutivo ha ricevuto il punteggio 5 star da Skytrax. Vediamo se l’esperienza diretta conferma le mie aspettative.

IL CHECK-IN
Il mio volo parte alle 12.40 (durata: 12 ore e 15 minuti). Alle 9.30, per tempo, arrivo all’International Passenger Terminal dell’aeroporto di Haneda con un transfer del Peninsula Tokyo, l’hotel dove ho alloggiato (circa 30 minuti). La macchina mi lascia all’ingresso partenze, a pochi passi dall’area E dove si trovano i banchi check-in ANA. Ho una valigia da imbarcare. Avrei potuto fare il check-in online ma voglio sperimentare i servizi a terra. I banchi per i passeggeri di Business Class sono cinque. Tutto avviene in modo puntuale. Non devo aspettare (al massimo una persona in attesa per ogni fila), rapidamente viene etichettata la valigia e ricevo le carte di imbarco per entrambi i voli. Il mio bagaglio arriverà direttamente a Milano Linate, anche se a Monaco dovrò passare nuovamente i controlli di sicurezza.
Sono le 9.45 del mattino e l’imbarco è alle 12.15. Prima dei controlli faccio una visita nell’area shopping al primo piano. Noto che è un filo kitsch con i ciliegi in fiore artificiali ma i negozi sono di gusto e vendono dei gadget Made in Japan davvero carini. Così carini che il tempo passa velocemente e resto qui più di un’ora.
I controlli di sicurezza richiedono le consuete procedure sui liquidi, i device tecnologici e gli oggetti metallici. Con la priority procedo velocemente e supero il controllo passaporti, dopo aver lasciato gli scontrini tax free a un apposito desk.

LA LOUNGE
Alle 11.15 sono già nell’ANA Suite Lounge. È lo spazio dedicato ai passeggeri di prima classe. Sul B787 la First Class non esiste e normalmente con il mio biglietto di Business Class avrei accesso all’ANA Lounge. È dotata di zone per collegarsi col computer, free wi-fi, angolo bar, giornali, caffetteria, docce (alla sera viene servita la cena). La Suite Lounge si trova al terzo piano vicino al Gate 109 da cui mi dovrò imbarcare. Accedo velocemente ed entro in uno spazio ampio, multifunzionale, elegante, arredato con mobili scuri. Il personale è cortese e disponibile, pronto ad accogliere qualsiasi richiesta. In più rispetto all’ANA Lounge offre ai passeggeri spazi ristorante (tra cui il nuovo servizio Dining h), salottini e poltrone relax avvolte in un cocoon, ciascuno con poltrona reclinabile, monitor, cuffie, prese per pc e telefono. E poi, contenuti digitali free, downloadabili e consultabili in volo, e fantastiche poltrone massaggio. Oltre a una bella vista sulla monorotaia di Tokyo.

L’IMBARCO
Alle 12.10 mi presento al gate e mi imbarco all’ora prestabilita, 5 minuti dopo, tramite la corsia riservata della Business Class. Una hostess controlla i miei documenti ed eccomi sull’aereo.
Mi dirigo verso il mio posto (10H), finestrino laterale sul lato destro. Già al primo colpo d’occhio il B787 risulta un aereo diverso dagli altri. Le cappelliere sono molto grandi (possono contenere quattro valigie di misura standard per il bagaglio a mano). Mentre scatto alcune foto in cabina una hostess mi invita a fare lo stesso in bagno. La cortesia mi sembra bizzarra: che cosa avrà mai di speciale? Questo: il finestrino grande, più grande sul B787 rispetto agli altri aeromobili di linea, c’è anche nella toilette. E il wc è dotato di bidet con acqua calda, un servizio popolare in Giappone, che non mi aspettavo di trovare in volo.
Prima del decollo le hostess servono un drink, champagne Henriot Brut Souverain o succo d’arancia. Sono eleganti nella loro divisa grigia e blu (c’è una variante in rosa), aggraziate, cortesi. Poi ricevo una piccola bottiglia di acqua naturale.
L’amenity kit è firmato L’Occitane. È blu (i colori della compagnia sono blu e bianco), essenziale e raffinato. All’interno trovo spazzolino da denti e dentifricio, compresse di cotone idrofilo, fazzoletti di carta, tappi per le orecchie, mascherina (blu), burro cacao, siero idratante. Sulla poltrona trovo anche le cuffie, un paio di ciabatte, rigorosamente blu come il cuscino, unpiumino grigio e un tappeto in tessuto e gomma da srotolare sulla poltrona per dormire. Una specie di tatami da aereo.

IL POSTO
Il posto H10 si trova nella seconda sezione, quarta poltrona sul lato destro. In business class ci sono 46 posti distribuiti su 13 file, in due sezioni. Si alternano file da quattro posti (con due poltrone al centro, tra i corridoi, comunque protette e confortevoli, e una poltrona singola per lato vicino al finestrino) a file da tre posti. In questo caso il posto centrale è singolo con doppio tavolino laterale. Tutte le poltrone hanno accesso diretto al corridoio. I supporti sono in materiale plastico, i colori bianco, grigio e blu. Il tutto risulta un po’ freddo ma decisamente funzionale. Il tavolino laterale è spazioso con una luce al neon regolata da un interruttore. I sedili, comandati da una pulsantiera, sono ampi e completamente reclinabili e c’è posto per stendere le gambe da seduti come da sdraiati.
Quale posto scegliere? Se si viaggia soli meglio il posto laterale, vicino al finestrino (che tra l’altro è in materiale oscurante). In compagnia consiglierei il posto doppio centrale. La privacy è sempre assicurata, per comunicare bisogna sporgersi oltre il guscio.

IL VOLO
Piego il cappotto nella cappelliera perché il gancio mi sembra scomodo. Mi accomodo nella poltrona, allaccio le cinture. Poi mi occuperò del resto (ciabatte, cuffie, cuscino e così via), che ripongo nello spazio per i piedi sul retro della poltrona in fronte alla mia. Il monitor si accende con le video istruzioni di sicurezza. Lo schermo LCD (17”) è touch ma si può controllare anche con il telecomando.
L’aereo decolla regolarmente alle 12.40.
Dopo che il segnale consente di slacciare le cinture, sistemo le scarpe nello spazio apposito, per terra di fronte a me, indosso le ciabatte, reclino di qualche grado il sedile. Inizio a scorrere ilprogramma di intrattenimento e tra film e serie tv in inglese alla fine scelgo dei brevidocumentari sul Giappone. Sono le 13.00 e non voglio impegnarmi. La hostess ha già portato le salviettine umide, segno che il pranzo è in arrivo.
Apro il tavolino scorrevole. Metto in carica il cellullare alla porta USB che si trova alla base del monitor. Noto che c’è anche una presa universale per PC e una spina/connettore per l’iPod. Inizio a sfogliare il menù. La proposta food & drink è stata studiata da The Connoisseurs, un team di noti chef e intenditori di bevande scelti da ANA per il menù internazionale e giapponese che viene servito nelle lounge e a bordo.
Mi si avvicina la hostess e le espongo il mio problema: non mangio pesce. «È allergica? – mi chiede – Anch’io ho lo stesso problema». Con il menù giapponese potrei trovarmi in difficoltà e mi consiglia il menù internazionale. Io scelgo un vino rosso (Chateau Haut Grignon 2012), accompagnato da acqua naturale. Dopo la tovaglia, le posate, l’acqua e il vino arriva un piattino dibastoncini di sesamo e formaggio, mini aspic di germoglio di bambù e un assaggio di aringa marinata, feta e pomodorino secco. La hostess si affretta a eliminare l’aringa e mi riporta il piatto. L’antipasto è una bavarese di latte di soia con gelatina di asparagi. Anche questa volta cedo volentieri il riccio di mare e le capesante affumicate. Il risultato resta delizioso. Arrivano anche tre tipi di pane serviti con burro e olio di oliva. Come piatto principale scelgo lostufato di manzo al pepe con hamburger e melanzana, burro e crescione. L’alternativa è ilfois gras con salsa di paprika rossa e penne più risotto con mais e gorgonzola. La seconda opzione non mi convince e la prima non mi soddisfa. Il servizio resta apprezzabile, il tratto cortese delle hostess è da manuale. Passiamo al dessert. Salto il formaggio e mi oriento sulla frutta fresca. Il menù propone anche una gelatina di cioccolato e uova alla neve o di pompelmo con composta di fragola.
Dopo pranzo, verso le 15.00, apro il pc e lavoro. Il tavolino è comodo e spazioso.
In bagno trovo le amenities monodose (se non bastassero quelle fornite col kit dell’Occitane): spazzolino e dentifricio, salviettine umidificate viso – corpo, collutorio. E due dispenser di crema rinfrescante e idratante. Trovo anche un origami, una gru, comune nella tradizione giapponese come simbolo di buon augurio.
Verso le 17.00 stendo il “tatami”, comodo e igienico perché confezionato, sulla poltrona che si reclina completamente. Mi sdraio con il cuscino sotto la testa, coperta dal piumino (la temperatura e l’umidità del B787 sono perfette), e riposo fino alle 22.00 circa. Il mio viaggio prosegue tra letture, film e pc. Do un’occhiata alla Premium Economy, 24 posti su 3 file (quattro posti centrali e due più due laterali, lato finestrino), con poltrone ampie, confortevoli e reclinabili, e all’Economy che ha 88 sedili con un pitch di 31 pollici (circa 80 centimetri).
Due ore prima dell’atterraggio (a Monaco sono le 15.00, il fuso è 8 ore indietro rispetto a Tokyo) scelgo un light lunch: rotolo di pasta verde agli spinaci ripieno di prosciutto e formaggio con salsa di pomodoro. Gradevole, non eccelso. Niente tovaglia, avrei gradito.

L’ARRIVO
Verso le 16.30 inizia l’atterraggio, che avviene in orario alle 16.55 ora locale.
Sono all’aeroporto internazionale di Monaco, Terminal 2, il principale hub di Lufthansa e delle compagnie partner Star Alliance. I controlli sono rigorosi e di conseguenza lenti: tolgo cintura, orologio, scarpe. Estraggo il pc dalla borsa, il cellulare e la batteria esterna, la busta trasparente con i liquidi. Alcuni passeggeri vengono fermati per un controllo del bagaglio a mano (compresi i pacchetti regalo comprati a Tokyo Haneda).
Faccio una sosta nella Business Lounge Lufthansa, affollata ma fornita di wi-fi, giornali, birra e altre prelibatezze tedesche prima dell’imbarco sul volo Air Dolomiti delle 18.20 per Milano Malpensa (arrivato in orario alle 19.25).

GIUDIZIO
Il B787 è indubbiamente un aeromobile innovativo che offre un’esperienza di viaggio notevole. Apprezzabile la funzionalità dei sedili completamente reclinabili, le cappelliere giganti e i finestrini più grandi rispetto a quelle di un aereo di linea tradizionale. Massima privacy per il passeggero in business class, temperatura e umidità della cabina corrette. Servizio a cinque stelle offerto da ANA in tutte le fasi, dai servizi a terra a quelli in volo. Professionalità, ospitalità e dettagli: niente viene lasciato al caso. Qualche margine di miglioramento per i pasti: il menù è ricco e ricercato, i risultati discontinui. Penalizzante la mancanza di un volo diretto dall’Italia a Tokyo che non consente di godere appieno dei servizi della compagnia giapponese. Anche se Lufthansa, il vettore con cui Ana all’interno di Star Alliance ha un accordo di code share da diversi aeroporti italiani,  compensa con la proverbiale affidabilità tedesca.

Testo di Simona Silvestri.

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