Lo rivela il CWT Safety & Security Study, studio realizzato da Carlson Wagonlit Travel interpellando 2000 viaggiatori nel mondo: quando scelgono un hotel, i viaggiatori d’affari non si pongono il problema della sicurezza.
Tre su dieci, al contrario, mettono al primo posto nella scala delle loro priorità la possibilità di accumulare punti nei programmi fedeltà delle catene alberghiere. I viaggiatori americani sono i più inclini a questo comportamento (39%). Seguono gli europei (34%) e quelli provenienti dall’Asia Pacifico (28%).
Gli italiani nel CWT Safety & Security Study
Per quanto riguarda l’Italia, il valore (comunque elevato) risulta inferiore rispetto alla media europea e tra i più bassi del Vecchio Continente. Infatti i viaggiatori d’affari italiani disposti a soggiornare in alberghi meno sicuri pur di ottenere punti fedeltà rappresentano il 29%.
«Evidentemente, i viaggiatori sono molto concentrati sui loro punti fedeltà degli hotel. Farebbero di tutto per ottenere quei benefici – spiega David Falter, President di RoomIt by CWT. – Un modo per rispondere a questa sfida, evitando severe restrizioni, è lasciare che i viaggiatori collezionino punti per prenotazioni in linea con la policy».
Le preoccupazioni dei business traveller
Ma cosa temono i viaggiatori d’affari quando viaggiano in hotel secondo il CWT Safety & Security Study? La metà del campione ha paura che un intruso possa entrare in camera. Questa percentuale sale al 59% presso gli italiani. Quattro viaggiatori su dieci nel mondo, inoltre, ha paura che il personale dell’hotel dia inavvertitamente la chiave della loro camera o informazioni a un estraneo (41%, mentre in Italia questo dato scende al 33%). Il 40%, infine, teme di subire disagi causati dalle azioni di altri ospiti (32% degli italiani).
Segnaliamo che la paura del terrorismo e quella degli incendi riguardano rispettivamente il 36% e il 30% dei nostri connazionali.
Misure anti rischio
Ed ecco che cosa fanno i viaggiatori per ridurre i rischi secondo CWT Safety & Security Study: il 75% tiene sempre la porta della camera chiusa a chiave. Il 37%, inoltre, toglie la chiave della stanza dal suo astuccio, in modo che le persone non possano collegare la chiave al numero della stanza. Un’altra tattica, adottata dal 30% dei viaggiatori a livello globale e dal 35% in Asia Pacifico, è quella di mettere il cartello ”non disturbare” sulla porta quando escono dalla stanza.
I viaggiatori credono anche che il piano in cui si trovano possa influire sulla loro sicurezza. Quasi un quarto degli intervistati (25%) preferisce optare per un piano più alto. Il 15% invece sceglie un piano più basso. Circa un viaggiatore su cinque (il 21%) ha dichiarato di voler evitare di soggiornare al piano terra.
«Gli esperti di sicurezza generalmente consigliano di stare tra il terzo e il sesto piano, dove diventa difficile irrompere per un intruso, ma si è ancora in grado di raggiungere la maggior parte delle scale antincendio» ha aggiunto Falter.