In una lunga intervista al Sole24Ore il presidente di Meridiana Marco Rigotti ha tenuto a sottolineare che nella proposta di acquisto del vettore dell’Aga Khan da parte di Qatar Airways non è previsto che “diventi sua la compagnia low cost”, come uscito su alcuni organi di stampa, anzi “con il nuovo partner puntiamo a crescere nel settore cargo e sul rafforzamento del network anche nel lungo raggio”.
Ma prima c’è da risolvere la questione, la solita, degli esuberi, in quanto il piano indica 900 esuberi in Meridiana Fly e Meridiana Maintenance. Molti dei quali in Sardegna, regione già mortificata da diverse crisi aziendali. Rigotti però apre uno spiraglio per ridurre questo numero ma, “solo ce ci sarà un accordo sul piano industriale a tre anni che abbiamo delineato che contiene anche il rilancio di Meridiana attraverso l’utilizzo più intenso della flotta, l’ampliamento del network con il riposizionamento sulle connessioni business e di lungo raggio, e il rilancio delle attività cargo con nuove rotte e quattro aerei dedicati”.
Un accordo che dovrà creare una compagnia competitiva, con costi più in linea con il mercato. Dove una Meridiana stand alone è destinata a scomparire: “Meridiana non avrebbe avuto alcuna prospettiva di crescita solitaria; la concorrenza delle compagnie low cost ci ha costretto ad abbandonare rotte storiche servite da aeroporti come Bologna, Firenze, Verona e Catania. Altri vettori erano interessati ad intervenire rilevando soltanto alcuni assett. Grazie al governo non abbiamo fatto alcun spezzatino. Il Qatar è interessato ad investire in Italia e l’accordo con Meridiana rappresenta un ulteriore tassello con cui entrare in Europa nel trasporto aereo”. Dove già controlla il 10% di Iag.me che ora punta al massimo possibile, ovvero il 49% secondo i regolamenti europei. Dal l’accordo però resta escluso l’aeroporto di Olbia che continuerà ad essere controllato all’80% da Alisarda.
Intanto Meridiana vede ancora conti in rosso, ridotti però da 65 a 20 milioni di euro rispetto al 2014, grazie all’aggerimento della bolletta energetica, con un fatturato di 400 milioni rispetto ai 500 milioni dell’anno precedente, a causa delle chiusure di alcune rotte, e quasi 3 milioni di passeggeri trasportati.