Tra un anno all’aeroporto di Malpensa si potrà dormire anche low cost. La buona notizia arriva direttamente da Sea Aeroporti Milano che, quest’estate, ha siglato l’accordo per la realizzazione e la gestione del primo albergo del Terminal 2. Il nuovo hotel, che vede un investimento di oltre nove milioni di euro, interesserà un’area di 3.500 metri quadrati ed è stato progettato con materiali e tipologie costruttive eco-compatibili che garantiscono la classificazione in classe energetica A+ , la più alta prevista dalla normativa attuale. La volontà dichiarata è di posizionare la nuova struttura (dotata di 151 camere doppie e di 36 family room) in una fascia che prevede una tariffa di riferimento di circa 65/70 euro per camera, colazione inclusa, rivolgendosi così a un target differente rispetto a quello a cui è indirizzato Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center, albergo direttamente collegato al Terminal 1. Inaugurato ufficialmente nel 2010, l’albergo colpisce, e subito, per le soluzioni progettuali messe in atto dagli studi King Roselli Architetti e Saporiti Hotel Design. I progettisti hanno infatti dato vita a un complesso lungo 420 metri e alto 22 che include un edificio principale in acciaio e vetro, con utilizzo di titanio e zinco, collegato alle ali laterali con facciate curvilinee. Insomma, è vero che la funzione viene prima di tutto in un hotel aeroportuale però che l’occhio voglia la sua parte non è solo un modo di dire. Puntando comunque lo sguardo su numeri e prestazioni, il quattro stelle si sviluppa su tre piani ospitando 433 camere incluse 19 suite e 58 camere Club che, unitamente a 200 metri quadrati di Club Lounge, costituiscono un albergo nell’albergo. Completano l’offerta un centro congressi di oltre 2.000 metri quadrati con un salone per 1.000 persone, due ristoranti, due ampie aree dove navigare in rete in isole a quattro postazioni e ben 1.000 metri quadrati di percorsi e trattamenti di bellezza e benessere, con piscina coperta.
Le novità in Europa
É stato il pioniere degli hotel in aeroporto e non si ferma mai. Parliamo di Hilton, colosso che, nel 1959, realizzò per la prima volta un hotel all’interno di un aeroporto, quello di San Francisco. Una lungimiranza che ha fatto la fortuna del brand che quattro mesi fa ha inaugurato ben due strutture all’interno dell’hub di Francoforte:Hilton Frankfurt Airport e Hilton Garden Inn Frankfurt Airport, come dire, due marchi distinti che operano però sotto lo stesso tetto. Sì, perché entrambe le location sono ospitate da The Squaire, centro polifunzionale (uffici, centro congressi, negozi, supermercati, showroom, ristoranti e caffè) collegato tramite un corridoio interno al terminal 1 e alla stazione ferroviaria ICE. Vedendoli da vicino, ecco che Hilton Frankfurt Airport offre 249 camere e suite, un ristorante, un lounge bar e due piani dedicati ai meeting con una lounge esclusiva e dieci sale riunioni illuminate da luce naturale. Hilton Garden Inn Frankfurt, invece, mette a disposizione 334 camere, un bar e un ristorante con cucina a vista e tre sale meeting.
Spostandosi da Francoforte a Londra Heathrow, il brand nove mesi fa ha inaugurato il nuovo London Heathrow Airport Terminal 5: situato ad appena un chilometro e mezzo dallo scalo, offre 350 camere, un business center e spazi congressuali in grado di accogliere oltre 1000 partecipanti. L’offerta include anche una Spa e due ristoranti di cui uno, il Mr. Todiwala’s Kitchen, gestito dal celebre chef indiano Cyrus Todiwala.
Se dunque Hilton rafforza la capacità di accoglienza nei principali scali europei, anche l’aerostazione della Ville Lumiere non sta a guardare e, tra due, anni potrà contare su un nuovo hotel. La catena olandese CitizenM, infatti, ha annunciato che, entro il 2014, aprirà una nuova struttura, la quarta del gruppo, presso l’aeroporto Parigi Charles de Gaulle. A oggi non si conoscono molti dettagli se non che l’albergo, forte di 230 camere, disporrà dei servizi tipici del gruppo: self check-in tramite terminali touch screen operativi 24 ore, bar-ristorante CanteenM dal design curato e wi-fi gratuito in tutto l’hotel.
Sguardo ai Brics
Nel 2011 i Paesi emergenti sono si sono collocati tra le destinazioni più gettonate dalle aziende italiane, tanto che hanno assorbito più del 10% dei volumi di spese di viaggio totali. Una crescita che sembra destinata a continuare anche quest’anno, soprattutto grazie al sorprendente boom economico del Brasile, diventato nell’arco di breve tempo la sesta potenza economica mondiale. Crescono, dunque, le infrastrutture nei Paesi emergenti e, come diretta conseguenza, aumentano i servizi per il business travel, hotel aeroportuali compresi. Nel Paese verdeoro, protagonista di grandi investimenti in preparazione dei Mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, Accor ha da poco inaugurato la sua centocinquantesima struttura, NovotelPorto Alegre Aeroporto. L’hotel quattro stelle, posto di fronte al Salgado Filho International Airport e minimalista nel design, propone 166 camere, quattro sale per meeting di piccole e medie dimensioni (da 30 a 100 partecipanti), centro fitness e ristorante. Anche la Russia continua a essere protagonista dei viaggi d’affari e l’aeroporto della capitale vedrà, a inizio 2014, un nuovo punto di riferimento per i viaggiatori firmato da Starwood Hotels & Resorts Worldwide. Sheraton MoscaSheremetyevo Airport Hotel, il secondo hotel della compagnia Sheraton nella città, si estenderà su dieci piani e sarà composto da 333 camere, due ristoranti e bar, 900 metri quadrati di ultra-moderno spazio riunioni, un centro termale 900 metri quadrati, un centro fitness e una piscina coperta. L’hotel sarà costruito come parte del Business Park Skypoint che si trova a 800 metri dal terminal internazionale di Sheremetyevo e lungo la strada di accesso principale per l’aeroporto, un gateway internazionale che attualmente serve oltre 15 milioni di passeggeri all’anno. E la prossima apertura a Mosca è stata preceduta l’anno scorso da un altro gol di casa Sheraton con l’inaugurazione di Sheraton Baku Airport, strategicamente situato nell’Heydar Aliyev International Airport, porta di accesso per l’Azerbaijan. Ma, parlando di Brics, è impossibile dimenticare il grande gigante asiatico, l’India. Bene, proprio qui, a New Delhi, a fine anno si apriranno le porte dell’Hotel Ibis Delhi Airport: 465 camere, tre sale meeting e tecnologia hi-tech.
Testo di Simona Parini, Mission n. 2, marzo-aprile 2012
I’m sleeping in a box
Una hit degli anni Ottanta parlava di chi viveva allegro e soddisfatto in una comfortable box ma oggi c’è chi, allo Sheremetyevo International Airport di Mosca, può regalarsi qualche ora di sonno proprio all’interno di una scatola. Sleepbox è, infatti, un’originale creazione di un gruppo di giovani designer russi che hanno progettato una soluzione utile ai viaggiatori ma anche ad altro valore estetico grazie all’utilizzo del legno di frassino. Il micro-hotel, con una superficie di circa tre metri quadrati e un’altezza di tre metri, è fornito di tutto ciò che serve per una pausa di sonno o di riposo nell’attesa di un volo: ecco, allora, non solo il letto e il sistema di ventilazione, ma anche il comodino, lo spazio per il bagaglio, le prese per notebook e caricabatterie per cellulari e la lampada per lettura. Esiste, poi, anche la “versione lusso” dove non mancano dotazioni come il router wi-fi, la cassetta di sicurezza e la televisione con monitor touch-screen. La commercializzazione della “scatola del sonno” è ben avviata e presto sarà possibile dormirci anche in altri aeroporti europei.
Testo di Simona Parini, Mission n. 2, marzo-aprile 2012