Il day one del Business Travel Show Europe a Londra si chiude con una partecipazione “in presenza” che lascia ben sperare per la ripresa degli eventi b2b. Oltre all’appuntamento dell’industria del BT, il grande centro espositivo di Excel ospita una dozzina di “fiere” contemporaneamente, dal franchising allo yachting. Si entra con il Green Pass e distanziamento sociale e mascherine non sono così obbligatori come in Italia, piuttosto “consigliati”.
La filiera del business travel affronta l’interrogativo della ripresa delle trasferte di lavoro e per primi i travel manager che partecipano ai dibattiti si mostrano estremamente cauti seppur tra i loro pensieri la sostenibilità ambientale rimanga centrale. «La questione ora è stabilire il numero dei partecipanti ai congressi e come compensare le emissioni di CO2», osserva Kerrie Henshaw-Cox, associate director di Astra Zeneca.
Business Travel Show Day One: programmi d viaggio sostenibili entro il 2030
Intervenuta al panel “Rendere i programmi di viaggio veramente sostenibili entro il 2030”, la responsabile del reparto Travel della casa farmaceutica afferma di prospettare il 50% di riduzione delle CO2 originate dai viaggi d’affari, entro l’anno venturo.
«Gli strumenti di misurazione delle emissioni non mancano per scegliere il mezzo di trasporto più sostenibile – aggiunge la leader Travel e Mice di EY, Karen Hutchings -, va considerato infatti che dal momento che stiamo contenendo i gruppi di partecipanti ai meeting, la sostenibilità diventa economica oltre che ambientale».
Per le travel management company è un tema di servizi da implementare, aiutati dalle tecnologie.
Ed ecco che, in fiera, la Tmc di P&G per Europa e Nord America (Fcm Travel) presenta il programma di compensazione delle emissioni introdotto nell’estate scorsa. La piattaforma è in grado di mostrare al travel manager “l’impronta di carbonio” dei viaggi compiuti dall’azienda, insieme ai consueti valori d’interesse come il budget utilizzato, i risparmi ottenuti, gli alert sui viaggiatori che non sono conformi con le travel policy e molto altro.
«Nonostante l’impatto del Covid19, la sostenibilità è salita più in alto nell’agenda dei viaggi d’affari dei nostri clienti», spiega Marcus Eklund, direttore generale dell’agenzia. Negli Stati Uniti, P&G è un cliente da 70 milioni di dollari di soli ticket aerei per Fcm (dato 2019).
Approfondisci sui temi della sostenibilità nel business travel affrontati al Btse di Londra.
L’aviazione sostenibile è il vero passaggio epocale
Il vero passaggio epocale ai viaggi d’affari green si avrà quando l’aviazione utilizzerà carburanti sostenibili.
È di questo parere Andrew Murphy dell’agenzia non governativa T&E (Transport & Environment) che promuove un settore dei trasporti più ecologico. Al grido di: “L’aviazione è la forma di trasporto più climaticamente intensiva. I combustibili verdi, le nuove tecnologie e la riduzione della domanda possono metterci sulla strada per un volo più pulito”.
Murphy: «Purtroppo i Governi non sostengono il passaggio a un’aviazione sostenibile», dunque gli investimenti sono a carico delle aerolinee pienamente. La settimana scorsa, British Airways ha operato un volo dimostrativo con un A320 da Londra a Glasgow alimentato con Saf (sustainable aviation fuel) mescolato al 35% con carburante tradizionale.
Non era la prima volta: dieci anni fa, il vettore inglese fece lo stesso esperimento.
La differenza con l’oggi risiede nel miglioramento di oltre il 60% delle emissioni di C02 grazie a tecnologie più evolute.
La sostenibilità nei viaggi d’affari resta tuttavia un tema ancora culturale.
Non è un elemento richiesto nelle Rfp da parte dei travel manager, emerge in conclusione dal dibattito. Mentre un sondaggio di Emburse su oltre mille dipendenti e 250 datori di lavoro nel Regno Unito rileva che la sostenibilità non fa ancora parte dell’agenda aziendale.
Infatti, solo l’11% dà la priorità ai viaggi d’affari sostenibili dopo la pandemia, nonostante la domanda dei lavoratori.
Approfondisci sui viaggi nel Regno Unito e le nuove regole d’ingresso dal 4 ottobre.