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Business travel: risparmiare comunque. Non importa con quale canale

Tra i travel manager delle aziende di Regno Unito, Germania e Francia aumenta la propensione a prenotare il viaggio di lavoro attraverso “canali tradizionali”, basati su sistemi online creati ad hoc o OBT, in termini tecnici (online booking tool). A dirlo è Booking Behaviour, un’inchiesta sponsorizzata da Concur che Gbta ha effettuato a fine 2015 nei 3 principali mercati europei interpellando oltre 700 business traveller di aziende di ogni dimensione.

In particolare, circa il 60% degli intervistati opta per una prenotazione attraverso i canali tradizionali, in crescita rispetto a quanto accaduto nel 2014. Sempre considerando il 2015, tra coloro che avevano accesso a un sistema di prenotazione online per clienti corporate, circa l’80% ha preferito un canale tradizionale mentre circa la metà ha puntato su un canale alternativo.

L’inchiesta dell’Associazione Globale del Business Travel ha mostrato anche alcune differenze in base alla dimensione dell’azienda: i dipendenti di grandi società è molto probabile che utilizzino i canali tradizionali, anche perché è più facile che ne abbiano la disposinibilità in ufficio e che i manager ne richiedano espressamente il ricorso.

Tuttavia in assenza di una specifica politica relativa alle prenotazioni di viaggi d’affari, i dipendenti delle aziende britanniche, tedesche e francesi tendono a effettuare tali transazioni attraverso mezzi alternativi. “I business traveller di questi 3 paesi – spiega Monica Sanchez, direttore delle ricerche in Gbta – sono soliti effettuare prenotazioni attraverso un numero svariato di portali. In particolare questa inchiesta mostra che anche quanto tali viaggiatori hanno accesso a OBT (acronimo di Online Booking Tool) abitualmente si rivolgono direttamente a canali alternativi. I buyer e i fornitori di servizi dovrebbero tenerlo presente nella loro strategia aziendale”.

Lo studio evidenzia anche il fatto che i dipendenti hanno bisogno di prenotare i loro spostamenti direttamente con i fornitori, cosa che mette in difficoltà i loro manager, dato che le prenotazioni fatte fuori dagli schemi o dagli accordi su cui si basa la politica aziendale possono indebolire i benefici derivanti magari da una precedente convenzione.

Alla domanda “perché ignorare i canali preferiti dall’azienda?” i dipendenti indicano subito che si trovano tariffe migliori e la possibilità di entrare a far parte di programmi di fedeltà più interessanti. Paradossalmente, anche utilizzando altri metodi di prenotazione i dipendenti si rivolgono comnque ai fornitori preferiti della propria azienda. Ma alla fine è il prezzo a fare la differenza.

Parola d’ordine: rapidità

Intanto un altro sondaggio effettuato da Egencia (brand di Expedia dedicato al business travel) tra 6mila viaggiatori d’affarsi sparsi in tutto il mondo ha rivelato che la lentezza correlata alla prenotazione di uno spostamento di lavoro è al primo posto fra i motivi di insoddisfazione. In particolare, il 40% di loro ritiene che i sistemi di prenotazione dovrebbero far risparmiare tempo agli utenti.

Più in dettaglio, un terzo degli intervistati ha detto chiaramente di aspettarsi che i canali attraverso cui si prenota si ricordino delle loro preferenze, mentre un altro terzo ha detto di aspettarsi soluzioni personalizzate. Il 70% di essi prenota da sè il proprio viaggio, proprio perché è un modo di avere un maggior controllo sui dettagli. Ma la nota veramente dolente arriva quando si deve effettuare un cambio, dove la metà degli intervistati spiega a chiare lettere che è una vera e propria seccatura. Ancor più di trovare il giusto mezzo di trasporto urbano, scegliendo molto spesso di dirigersi direttamente alla coda dei taxi.

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