business travel italia 2021

Business travel in Italia nel 2021: tutti i dati dell’Osservatorio

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Nel 2021, il business travel in Italia risale a quota 8,8 miliardi di euro dai 7,6 del 2020. Il numero di viaggi per lavoro risale la china, a 15 milioni. Le aziende integrano nel processo autorizzativo nuovi requisiti: risk e travel manager lavorano sempre di più affiancati, con le HR e il procurement. Il budget di spesa dei viaggi d’affari rimane in capo ai trasporti, per la fetta maggiore di 4,5 miliardi. Ma attenzione: il +9% dei prezzi del carburante incide sull’incremento.

Possiamo parlare di ripresa del business travel? No. Dobbiamo aspettare il 2025, come si è detto da subito. Per le mutazioni, invece, è interessante vedere come cambiano gli approcci delle imprese.

Business Travel in Italia nel 2021: l’Osservatorio

La presentazione dei dati dell’Osservatorio 2022 sul business travel si è tenuta nei giorni scorsi, in presenza al campus Bovisa del Politecnico milanese e contestualmente in diretta streaming.

A illustrare i risultati, il professor Andrea Guizzardi, autore dello stesso e docente all’Università di Bologna; insieme alla co-direttrice dello studio Eleonora Lorenzini, infatti dal 2019 l’ateneo emiliano si è unito al Politecnico per studiare insieme le evoluzioni dell’industria dei viaggi.

Guizzardi: «Nel 2021 abbiamo assistito a un mercato povero di quantità e di qualità perché non ci sono stati  viaggi internazionali. Come sempre, i trasporti generano le principali variazioni di budget, con una domanda molto superiore all’offerta e tariffe poco concorrenziali. Qualcosa è cambiato: vediamo che il settore dell’industria realizza performance peggiori rispetto a quella dei servizi (in termini di trasferte, ndr), contrariamente alle dinamiche del Pil con cui il business travel si allinea da sempre».

Viaggi d’affari nel 2021: quali?

Tra le rilevanze, l’attività commerciale (per il 13%) è in testa delle esigenze di intervento “tecnico” (10%) come motivazione di viaggio, mentre le riunioni aziendali vanno al 18% di share e il Mice al 10%.

Tra i mezzi di trasporto, bene il treno al 14% al pari dell’aereo per numero di viaggi.

Sulle previsioni per il 2022, il professor Guizzardi afferma che «si riduce l’incertezza sugli effetti dell’emergenza sanitaria; I travel manager sono più razionali nell’analisi».

Ma aspetteremo fino al 2025 per tornare ai 20 miliardi di euro di valore del BT in Italia. Quest’anno si prevede che risaliremo a 10,8 miliardi.

«I travel  manager vedono il loro lavoro più complesso. Prima organizzavano viaggi, dopo il Covid-19 controlleranno il viaggio: duty of care, costi, documentazione, revisione».

Continua: «Questo è un campanello importante di cambiamento: il mercato non raggiungerà i livelli di prima in breve tempo, ma i TM devono produrre ora servizi a ben più alto valore aggiunto. Ciò determinerà un mercato completamente nuovo».

Travel policy, sicurezza e sostenibilità: trend di innovazione

L’Osservatorio Business Travel 2022 rileva che solo il 10% delle aziende non ha ancora una travel policy.

Rispetto a questo strumento organizzativo, il Coronavirus ha agito da potente stimolatore. Il 25% delle imprese partecipanti al sondaggio si rivolge a una Tmc per la gestione del travel management. Anche in questo caso, una quota potenzialmente espandibile.

«Aumenta la necessità di gestire le attività di viaggio dei dipendenti – spiega Eleonora Lorenzini -, così come il ricorso a figure di safety e security esterne all’azienda. L’attenzione alla sostenibilità  si rafforza anche ne business travel, ma solo 9% ha adottato una travel policy sostenibile. Mentre un altro 9% ha stabilito un budget vero e proprio per compensare le emissioni di CO2».

La professoressa sottolinea che c’è un problema di omogeneità di rilevazione del dato di anidride carbonica, secondo il quale i fornitori danno il valore di emissioni prodotte dall’acquisto di un biglietto aereo o di una prenotazione alberghiera. Perciò non si ricava un dato utilizzabile.

Per Emanuela Mercuri, marketing manager di Europcar Mobility Group Italy, i noleggi legati ai viaggi d’affari crescono del 24% nel 2021 e la loro durata del 6% perché l’auto viene scelta sempre di più come mezzo di trasporto per tutto il viaggio e non più solo a destinazione.

Argomenta: «La sostenibilità è uno dei pilastri del piano strategico del gruppo. L’obiettivo è avere il 20% della flotta composto da veicoli green (meno di 50 grammi di CO2/km) entro la fine del 2024».

Tracciare e informare i dipendenti in viaggio

Nel 2021, l’azione decisiva compiuta è stata quella di dotarsi di sistemi di tracciamento (il 39% delle imprese lo ha fatto), nonché di piattaforme di informazione sulla destinazione e sui rischi legati al viaggio (38%).

Rilevante il fatto che oggi si integrino i parametri di sicurezza minimi da osservare nell’iter di autorizzazione della trasferta, quindi prima di organizzarla.

Per Lucio Mattielli, managing director di Sicuritalia Security Solution, i cambiamenti sui concetti di sicurezza in viaggio saranno permanenti.

Osserva: «Oggi nella travel policy si scrive anche di green pass, per dirne una. Per quanto ci riguarda, la richiesta di integrazione delle piattaforme di gestione della security aziendale con i sistemi di management dei viaggi è aumentata del 40%».

Tra i clienti di Sicuritalia, la figura del travel security manager si è diffusa di pari passo. Il primo driver di crescita è stata la complessità normativa di questo periodo.

A tal proposito, Sicuritalia ha svolto un test: tra uno specialista di security e uno senza un background di sicurezza per organizzare una trasferta di lavoro. La differenza si è tradotta in un gap di 5 volte nel tempo impiegato per la realizzazione.

Eleonora Lorenzini presenta l’approccio alla sostenibilità nei viaggi d’affari delle aziende in Italia

La spesa del business travel in Italia nel 2021 – HIGHLIGHTS

– Il mercato ha registrato segnali di ripresa dopo un 2020 disastroso (-63% sul 2019): la spesa del comparto cresce infatti del +15% e raggiunge quota 8,8 miliardi di euro, contro i 7,6 del 2020;

– Anche il numero totale dei viaggi torna ad aumentare nel 2021 a 15.298.000, +12% rispetto ai 13.610 del 2020);

– il mercato nazionale (3,7 miliardi di euro, +16% sul 2020) continua a fare leggermente meglio di quello internazionale (5 miliardi, +15%);

– la previsione stima che il 2022 si chiuderà con una spesa di poco sotto gli 11 miliardi di euro, ma ancora a -47% rispetto ai livelli pre-Covid.

I prezzi e la spesa: come sono cambiati nel 2021

– Nel 2021 sono aumentati anche i prezzi. Con poche eccezioni nel trasporto aereo (voli nazionali -8% e voli europei -1%). Si registrano importanti progressioni nel trasporto aereo a lungo raggio (+8%), ferroviario (+7%) e nel noleggio/sharing (+6%). Tuttavia, il dato più importante per spiegare l’incremento di spesa nazionale del 16% rimane il +9% dei carburanti.

– La spesa per trasporto è la voce più rilevante nel budget trasferte delle imprese italiane: 52%, 4,5 miliardi di euro, in leggero rialzo rispetto al 51% del 2020;

–  circa 2,5 milioni di pernottamenti in più distribuiti soprattutto nella seconda metà dell’anno. Tuttavia, non basta il progresso di 310 milioni di euro per il settore alberghiero su una  perdita di 3,6 miliardi di euro del 2020,

– leggermente meglio la ristorazione, con 202 milioni di euro in più rispetto al 2020 (+15%).

La revisione della travel policy delle aziende

– La pandemia ha agito da booster  sullo strumento per la corretta gestione dei viaggi aziendali e per la tutela del dipendente in missione per lavoro:

– Un’azienda italiana su due ha deciso di introdurre ex-novo delle linee guida (3%) o di modificare quelle già esistenti (47%);

– il 10% delle medio-grandi aziende italiane non ha ancora una travel policy, ma in quasi la metà di queste la sua introduzione è in fase di valutazione (4%);

Digitalizzazione nel Business Travel

– Quasi tutte le imprese italiane (98%) hanno avviato un processo di digitalizzazione del business travel management;

prenotazione e pagamento si confermano le attività più digitalizzate, con un 61% di aziende che prenota i servizi di viaggio attraverso strumenti digitali e un 86% che usa strumenti di pagamento elettronico per concludere l’acquisto (il 4% li introdurrà a breve);

– il 67% dei rispondenti (in crescita rispetto al 58% pre-pandemia) ha introdotto strumenti digitali per la rendicontazione delle spese.

Safety e security

– Il biennio 2020-21 fa emergere l’esigenza per aziende e viaggiatori di poter disporre di informazioni sempre aggiornate e affidabili sulle destinazioni;

– le aziende si dotano di sistemi di tracciamento (39%) e di piattaforme o sistemi di informazione sulla destinazione e i rischi legati al viaggio (38%);

– il 26% integra direttamente nel processo autorizzativo i parametri di sicurezza minimi da rispettare per procedere successivamente con l’organizzazione del viaggio.

[Scarica alcune slide della ricerca da questa pagina di Analisi/Survey]

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