Lo spazio Schengen ha due nuove reclute. L’1 gennaio 2025 Bulgaria e Romania sono finalmente entrate nell’aerea dopo anni di trattative. Una giornata da ricordare, soprattutto per i cittadini dei due Paesi, che ora possono circolare liberamente tra i Paesi appartenenti all’area.
Le frontiere sono cadute allo scoccare della mezzanotte, quando il ministro degli Interni bulgaro, Atanas Ilkov, e il suo omologo romeno, Catalin Predoiu, si sono incontrati al confine dei rispettivi Paesi sul ponte sul Danubio.
Momento storico per Bulgaria e Romania in area Schengen
Un traguardo storico che fa capolino a distanza di 17 anni dall’ingresso dei Paesi nell’Unione Europea. Dopo una trattativa durata undici anni, a dicembre 2024 la Commissione europea ha dato il via libera.
Ora 25 milioni di persone, tra bulgari e romeni, si uniscono ai quasi 450 milioni di cittadini dell’Ue che già godevano della libertà di movimento all’interno della zona Schengen.
Ma cosa comporta in termini pratici l’ingresso nello spazio Schengen?
Bulgari e romeni possono riporre il passaporto nel cassetto, almeno per quanto riguarda i viaggi brevi. L’area Schengen, istituita nel 1985, comprende infatti 29 Paesi, la maggior parte dei quali appartenenti all’Ue, oltre ad alcuni Paesi terzi, tra cui l’Islanda e la Svizzera.
Precedentemente i cittadini romeni e quelli bulgari erano costretti a fare lunghe code per varcare i confini degli altri paesi, essendo tenuti a esibire il passaporto.
Tuttavia, almeno per i primi sei mesi, verranno effettuati controlli a campione sui viaggiatori al confine per scoraggiare le attività criminali, con particolare attenzione ai veicoli più pesanti.
Benefici che si sposano anche alle attività commerciali, portando anche a un possibile incremento del turismo verso questi Paesi.
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