L’orgoglio di Brussels Airlines va in onda nella scenografica sala riunioni della sua sede all’aeroporto di Bruxelles Zaventem, scalo back in business al 100% dopo gli attentati del 22 marzo scorso (leggi: Attacco al cuore dell’Europa, due bombe allo scalo di Bruxelles), un tempo ufficio del ceo del vettore: “Il gruppo Lufthansa è conscio della nostra specificità” sottolinea con forza il Vice President Sales Benelux, Europe & America del vettore Frederic Dechamps, che snocciola le tappe del grande cambiamento in corso nella compagnia belga. Mettendo appunto l’accento sulle loro specificità e cercando di allontanare il più possibile le voci che, una volta raggiunto il 100% del capitale, Lufthansa la faccia confluire in Eurowings (leggi: Orgoglio Brussels che non vuole diventare Eurowings). 
Specificità che sono state anche una delle ragioni per le quali Lufthansa “ha creduto in noi e continua a crederci. In un panorama iperconcorrenzionale come quello di Bruxelles, dove operiamo unicamente su un aeroporto, quello di Zaventem, noi dovevamo fare una scelta: o puntare alla crescita, con un nuovo modello, ma che non scimmiottasse le low cost, oppure ridurre i voli e perdere appeal soprattutto nel mondo business. Naturalmente abbiamo deciso per la crescita, aprendo ben 22 nuove destinazioni lo scorso anno con altre in arrivo, prima fra tutte Mumbai nel marzo 2017” commenta Dechamps, che prosegue: “In un solo anno grazie alla nostra nuova strategia siamo tornati in attivo, come ci ha chiesto il nostro azionista; chiudendo il 2015 con 41,3 milioni di euro di profitti, contro il meno 4 dell’anno prima. E siamo riusciti anche ad aumentare i ricavi, a quota 1,27 miliardi, gli ospiti, perché noi li chiamiamo così non passeggeri o clienti, a oltre 7, e il load factor, al 75,4%, contro il 71,9 dell’anno prima. Ed ora puntiamo a 1,5 miliardi di ricavi con 50 milioni di profitti, 10 milioni di ospiti e l’80% di load factor nel 2018”.
Con un’estrema attenzione ai costi, “senza lasciare per strada nessuno ma agendo sulla revisione di tutti i contratti” spiega il manager, calati di circa il 15%, ma anche con nuovi investimenti in flotta, anche grazie all”ingombrante” azionista, in nuovi servizi e, naturalmente, su nuove rotte. Soprattutto sulla direttrice Africa, “dove abbiamo ben 19 destinazioni che serviamo da un terminal dedicato”, dice Il Vice president media relations Geert Sciot, ma anche trasformando sempre di più Bruxelles in un gateway sull’Europa e sulla stessa Africa, grazie ai voli su New York, Washington e Toronto e, prossimamente anche Mumbai, “che apriremo grazie al 10° A330 entrato in flotta. Aeromobile questo proveniente dal gruppo” precisa Dechamps.
Orgoglio Brussels che non cede neppure alle pressioni delle varie Ryanair, easyJet o Vueling, tutte presenti sullo scalo, e mantiene uno spirito per i Business Travel, segmentando però sempre di più le tariffe: “dalle due pensate un tempo per i viaggiatori business e quelli leisure lanciamo 4 modalità di tariffe in economica, per personalizzare sempre di più i viaggi dei nostri ospiti, puntando da un lato a far crescere le ancillary, per arrivare a un 15/20% del totale, ma dall’altro a continuare a dare servizi di alto livello ai nostri business traveller, ai viaggiatori delle istituzioni, della politica e delle organizzazioni internazionali, frequent flyer a cui abbiamo dedicato anche un programma di loyalty, Loop, con il l quale abbiamo già raggiunto i 100 mila iscritti e puntiamo ai 150 mila”. Anche questo malgrado Brussels faccia parte di Miles & More di Lufthansa…
Una crescita questa che interessa anche l’Italia, dove Brussels per l’inverno volerà anche da Napoli con tre voli settimanali, non fermando come di consueto il daily operato in estate, e che vedrà la novità Comiso, con un volo settimanale, nell’estate 2017. Un mercato quello italiano molto importante per il vettore belga, guidato da Roberta Monti, di cui potrete leggere una nostra intervista prossimamente su queste colonne.
