Biometria negli aeroporti

Negli States con il riconoscimento facciale biometrico: Emirates per prima

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Biometria negli aeroporti: una realtà che si diffonde negli USA. E’ Emirates la prima compagnia al di fuori degli Stati Uniti a ricevere l’approvazione per l’imbarco dei passeggeri dopo uno screening biometrico. Lo ha concesso l’ente americano di competenza per il controllo dei confini, lo U.S. Customs Border Protection (Cbp).

“La Customs Border Protection ha lavorato con stakeholder come Emirates per costruire un processo di viaggio semplificato, ma sicuro e che si allinea con gli standard di Cbp e con gli sforzi di modernizzazione del settore dei viaggi. Confrontando il volto di un viaggiatore con il passaporto o la foto del visto precedentemente forniti a scopo di viaggio, abbiamo semplificato la verifica dell’identità che protegge e migliora ulteriormente l’esperienza del cliente”, argomenta John Wagner, portavoce dell’ente statunitense.

Presto esteso a tutti e 12 aeroporti negli USA

La tecnologia è stata testata ai gates dei voli tra Dubai, New York e Los Angeles durante la peak season di luglio e agosto. Considerato che la totalità dei passeggeri ha scelto questa modalità di imbarco c’è da pensare che la tecnologia verrà implementata ulteriormente per la felicità dei business traveller.

La compagnia aerea prevede di rendere disponibile l’imbarco biometrico per tutte le sue destinazioni negli Stati Uniti entro la fine dell’anno.

“Presto, i clienti che volano da Dubai verso una delle 12 destinazioni di Emirates negli Stati Uniti saranno in grado di scegliere ai gates la tecnologia di riconoscimento facciale, riducendo il tempo impiegato per i controlli di identità a due secondi o anche meno”, spiega una nota.

biometria negli aeroporti

I dati non vengono memorizzati da Emirates

Infatti, non viene richiesta alcuna registrazione preventiva. E’ facoltà dei passeggeri di scegliere di non sottoporsi allo screening facciale. Inoltre, è bene sapere che la compagnia aerea non memorizza alcun dato biometrico dei propri clienti. Tutti i dati sono gestiti dall’organismo statunitense.

Per Emirates questa implementazione è frutto del primo percorso biometrico al mondo lanciato nell’ottobre 2018. Nel giugno 2019 l’esperimento è continuato sui servizi tra Washington e Dubai. Quando sarà esteso a tutti gli States, riguarderà gli aeroporti di New York, Newark, Boston, Chicago, Dallas, Houston, Los Angeles, San Francisco, Seattle, Washington DC, Orlando e Fort Lauderdale.

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Biometria negli aeroporti, come funziona

Al gate di imbarco, il sistema scansiona il volto del passeggero. Quest’ultimo viene confrontato con la galleria presente nei database del Customer Board Protection in tempo reale. In questo modo si verifica l’identità della persona in due secondi o meno.

Il sistema potrebbe non funzionare per coloro che non hanno viaggiato negli Stati Uniti per un lungo periodo di tempo o le cui immagini non si trovano nella galleria del Cbp. “In questo caso possono semplicemente avvicinarsi ai banchi di accettazione”, spiega una nota.

“Il nostro obiettivo finale è aiutare i nostri passeggeri a viaggiare ‘senza carta’, senza la necessità di passaporti e documenti di identità – commenta il Vp di Emirates Group Security, Abdulla Al Hashimi -. Stiamo parlando con le autorità di diversi paesi per rendere il riconoscimento facciale una tecnologia accettabile e accessibile”.

In cosa consiste il riconoscimento biometrico? Leggilo a questo link.

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