B&B Hotels apre ad Arezzo la sua prima struttura. L’albergo si trova a pochi minuti di auto dalla stazione ferroviaria, che permette collegamenti veloci con le località vicine di San Gimignano, Chianti, Siena, Montepulciano e Montalcino.
La catena internazionale di budget hotels conta 600 hotel in Europa.
B&B Hotels ad Arezzo: i servizi Mice
Il nuovo B&B Hotel ad Arezzo ha 79 camere e si presta sia ad una frequentazione sia business sia di vacanza.
La struttura offre tutti i servizi smart che caratterizzano l’ospitalità della catena, tra cui connessione wi-fi a 200 Mb/s illimitata e gratuita, climatizzazione autoregolabile, minibar e cassaforte elettronica, Smart TV 43″ con Chromecast integrata.
Non manca una palestra aperta tutti i giorni 24 ore su 24. Il ristorante “Lo Zafferano” serve la prima colazione e la cena con un menù tipico della tradizione toscana.
Per il Mice sono disponibili 2 sale riunioni fino a 50 posti, completamente modulabili e attrezzate. Il parcheggio esterno è gratuito.
«Inauguriamo il 2022 con l’importante apertura di Arezzo che porta a 7 le strutture presenti in Toscana», commenta Valerio Duchini, presidente e AD di B&B Hotels Italia.
Approfondisci sull’approccio alla sostenibilità della catena.
In Lombardia 18 strutture
In Lombardia gli indirizzi di B&B Hotels sono arrivati a 18.
L’ultimo ad unirsi al network è stato il B&B Hotel Brescia nell’estate scorsa.
Frutto di un’importante operazione edilizia di recupero dello storico edificio “Ex Genio Civile”, l’albergo ha 85 camere ed è nel centro storico.
Sull’asset management il futuro dell’hospitality
Il settore dell’ospitalità sta attraversando un delicatissimo momento storico.
Gli investimenti delle catene internazionali in Italia non sembrano accusare battute d’arresto, tuttavia gli analisti mettono in guardia su una corretta gestione delle proprietà per non incorrere in rischi.
Proprio la catena B&B Hotels ha ricapitalizzato l’assetto societario nel 2021 con 180 milioni di euro. Il rinforzo della posizione finanziaria è proiettato allo sviluppo in Europa.
Cushman & Wakefield ha pubblicato una ricerca secondo la quale oltre un terzo dei principali investitori alberghieri ha dichiarato di volere più hotel europei nei loro portafogli immobiliari. Solo il 21% ha intenzione di ridurre la propria attività di investimento.
Per Jonathan Humphries, direttore dei corsi di specializzazione in International Hotel Development and Finance presso Glion Institute of Higher Education, sostiene che la figura professionale in grado di garantire la necessaria flessibilità alle società alberghiere è l’asset manager, ovvero colui che si occupa della gestione patrimonio aziendale.
Argomenta: «Se gli investitori vogliono trarre il massimo dalla ripresa post-pandemia, in qualsiasi forma essa avvenga, allora è essenziale avere un team forte, costituito da individui di talento che possano combinare la conoscenza delle operazioni nel settore dell’ospitalità, l’intuito finanziario, il coraggio di provare nuove strade e metodi con competenze trasversali».
Conclude: «Non c’è nessun altro che possa svolgere questo ruolo come l’asset manager. Senza di loro, il settore dell’ospitalità non supererà la grande sfida legata al Covid-19, con gli asset che vogliamo offrire e, soprattutto, che i clienti si aspettano di sperimentare in futuro».