L’automobile è il fringe benefit più apprezzato, anche nel 2024. Così come lo smart working. Almeno è quello che dichiarano i middle e i top manager, secondo la Salary Guide 2024 di Hays, che lo scorso ha preso in considerazione 828 aziende e 1848 dipendenti.
L’indagine di Hays sui fringe benefit
La situazione lavorativa che emerge complessivamente è quella di un disallineamento tra domanda e offerta, oltre ad un dinamismo molto forte considerando che nel 2023 due lavoratori su 10 hanno cambiato azienda.
“Rimane fondamentale attirare e trattenere i talenti: significa avere politiche di gestione delle risorse umane molto strutturate, che considerino le persone come fulcro dello sviluppo dell’organizzazione”. Commenta il managing director di Hays Carlos Manuel Soave intervistato dal Sole 24 ore. È qui che entrano in gioco i fringe benefit.
I benefit, quali e quanto pesano sul reddito
Negli ultimi anni i benefit, di cui molto si parla anche per le nuove regole di tassazione, hanno costituito un’importante componente del pacchetto retributivo complessivo, con implicazioni significative sia per il lavoratore che per l’azienda: possono arrivare anche al 15-20% della RAL di un middle manager, considerando computer, il telefono, buoni pasto, ma anche l’assicurazione sanitaria, oltre alla possibilità del lavoro flessibile.
Un pacchetto che si ritrova quasi tre professionisti su quattro, stando alla ricerca di Hays. L’agevolazione più apprezzata però secondo la metà dei manager intervistati è: l’auto aziendale (56%) e lo smart working (51%).
La RAL aumenta: 54mila euro
Anche la RAL è aumentata nel 2023. In media, per figure di middle e top manager, è stata di 54mila euro, in crescita del 2% rispetto al 2022. Per gli junior e gli specialist (2-3 anni di esperienza) si parte dai 34mila euro per arrivare ai 49mila euro in caso di senior specialist e di coordinator (con 5 anni di esperienza e la gestione di piccoli team).
Raggiunge i 68mila euro invece per i manager con almeno 5 anni di esperienza; 75mila euro i direttori con 8-10 anni nel ruolo, 94.500 euro i C-level.
Titolo in azienda e benefit 2024
Una cosa, ad ogni modo, è chiara “Il Job Title è importante per dire che cosa si fa, ma non è rappresentativo come una volta: ogni azienda dà una definizione che è la sua, in un mercato che non è più così nettamente segmentato”, conclude Soave.
Il Job Title, dunque, spesso non definisce chi ha il contratto da dirigente o da quadro: la dirigenza non viene erogata a tutti facilmente, e a contare è l’anzianità di servizio, la responsabilità, il numero di persone, il budget e il fatturato gestiti, oltre ai risultati.