Le assicurazioni nel business travel affinano le garanzie: Business Pass di Europ Assistance ora include assistenza e rimborso spese mediche garantite in caso di epidemie e pandemia. Così come la copertura per liberi professionisti con partita Iva e riduce le franchigie sugli infortuni dal 5% al 2,5%. Queste novità vanno a sommarsi alle tutele già presenti nel prodotto per i viaggi d’affari. Ovvero:
- massimali personalizzabili da 50 mila euro a illimitato con coperture di malattie preesistenti e croniche;
- rimborso delle spese per la messa in sicurezza degli assicurati in caso di situazione di crisi, inclusi gli atti di terrorismo;
- garanzia annullamento del viaggio per impossibilità a partire del dipendente;
- innovazioni digitali per la gestione dell’assistenza grazie a MyClinic che permette di parlare con un medico anche in videoconsulto;
- Gardaword travel security invece dà informazioni in tempo reale sul Paese di destinazione.
Assicurazioni nel business travel: 2 versioni di Business Pass
«Oggi l’attenzione delle imprese alla tutela del proprio personale durante i viaggi di lavoro è più alta rispetto al passato, quando già la quota delle aziende che stipulavano da una a più polizze assicurative per i viaggi di lavoro raggiungeva il 69%», commenta Mauro Cucci, chief travel & personal officer di Europ Assistance Italia.
Continua: «Per dare un sostegno concreto alla ripartenza e sostenere le imprese, Europ Assistance ha voluto rispondere con prodotti coerenti ai nuovi bisogni». Dunque, introdurre nuove garanzie e supporto al mercato.
Sono due le versioni di Business Pass: Identity Solution, per le aziende con personale viaggiante identificato nominativamente in anticipo. E’ vendibile sia in formula annuale che temporanea. E Flat Solution per i dipendenti da identificare nel periodo di copertura della polizza, con soggiorno massimo continuativo elevato a 180 giorni.
Secondo gli esperti di rischio l’approccio alla tutela assicurativa cambierà.
In passato, il ricorso a un pacchetto di misure veniva visto come necessario solo per determinati spostamenti. Da oggi non saranno solamente i viaggi in Paesi che non dispongono di un servizio sanitario nazionale a suscitare l’attivazione di tutele mirate. Oppure per le nazioni dove la possibilità di cure di qualità non è garantita.
E ancora, se erano poche le aziende che reputavano necessaria una polizza per i dipendenti a viaggiare entro i confini dell’Unione europea e ancor meno se entro i confini nazionali, anche questa visione è destinata a cambiare.