Assedio a Uber

Assedio a Uber. Dopo i guai giudiziari, anche l’attacco di Google e Lyft

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Assedio a Uber. dalla Secondo l’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea Maciej Szpunar, Uber non è una semplice piattaforma digitale ma una società di trasporto e, quindi, avrebbe lobbligo di ottenere le licenze e autorizzazioni legali in ogni Stato dove opera. Le conclusioni dell’avvocato generale non pregiudicano la sentenza che i giudici della Corte di giustizia dovrebbe emettere nei prossimi mesi. Tuttavia, se i giudici in Lussemburgo confermeranno questa opinione, Uber potrebbe essere costretta addirittura a cambiare il suo modello di business in quanto “servizio nel settore del trasporto”, e non “servizio della società dell’informazione”. O a chiudere in Europa. Il caso era stato sollevato da un’associazione di tassisti della città di Barcellona che nel 2014 aveva chiesto di sanzionare la società spagnola Uber Systems Spain per concorrenza sleale, in particolare per il servizio UberPop, da tempo messo fuorilegge in Italia.

Assedio a Uber, dopo i guai giudiziari, anche l’attacco di Google e Lyft

Lyft e Waymo, il progetto di auto driveless di Google, si alleano, anche con l’obiettivo di far concorrenza al colosso mondiale fondato da Travis Kalanick: “Siamo molto contenti di poter lavorare con Lyft per sviluppare nuovi veicoli a guida autonoma che renderanno ler nostre strade più sicure e i trasporti più accessibili a tutti. La visione e l’impegno di Lyft per sviluppare i trasporti urbani, aiuteranno le tecnologie di Waymo (che, ricordiamo, circolano su delle Pacifica della Chrysler, leggi qui)” si legge in una nota della società controllata dal colosso di Mountain View. E, ovviamente, di fare concorrenza a Uberm, con cui Lyft ha una pendenza in tribunale, per una storiaccia un furto di segreti commerciali.

Una sentenza contro Uber sarà anche contro la sharing economy?

Se vi sarà per l’estate una sentenza contro Uber, questa  andrebbe a colpire tutta la nascente Sharing economy, anche se diversi sono i ricorsi contro i paesi da parte delle società attive in questa tipologia economica; nel settore dei trasporti l’esecutivo comunitario ha ricevuto ricorsi contro Francia, Germania, Spagna e Ungheria. Nel settore degli alloggi sono stati presentati ricorsi contro Spagna, Germania, Belgio e Francia nel settore degli alloggi. Tra i ricorrenti ci sono naturalmente Uber (trasporti urbani di passeggeri), ma anche BlaBlaCar (car-pooling e ride-sharing) e la European Home Holiday Association (alloggi affittati per brevi periodi). Il 2 giugno del 2016 la Commissione aveva pubblicato delle linee guida sull’economia collaborativa, chiedendo agli Stati membri di ricorrere ai divieti assoluti di un’attività come quella di Uber o AirBnB solo “in ultima istanza”.

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