Quando il mondo dell’aviazione italiana era in mano alla politica e non al mercato, Alitalia, malgrado i problemi finanziari, faceva man bassa delle “piccole” compagnie italiane, ricordiamo tra le tante la galassia Volare, con Volareweb e AirEurope, la fallita Gandalf o il tentativo di fusione con Windjet. Ma dopo esser stata “preda” di Etihad, ora è il mercato a comandare. Un mercato che ha visto ripartire anche in Europa il risiko dei cieli (leggi gli articoli su easyJet/Monarch e AirFrance/AirEuropa e su Lufthansa/Condor/Sas/Tomas Cook).
E che, sembra, che anche Alitalia si propone come protagonista, mettendo nel mirino Air Malta, proprio nel giorno del via libera di Bruxelles alla fusione con Etihad. Il vettore tricolore ha infatti siglato con la compagnia maltese e con il governo dell’isola un memorandum di intesa per dare il via a una due diligence con la quale “verificare la possibile acquisizione di una quota del 49% della compagnia aerea maltese da parte di Alitalia. Una volta che la due diligence sarà completata, i consigli di amministrazione di Alitalia e di Air Malta decideranno se procedere con un accordo vincolante”, come si legge in una nota.
La compagnia guidata da Cramer Ball, che punta a tornare in nero al termine del prossimo anno fiscale, vuole, entrando in Air Malta, posizionarsi proprio nel centro del Mediterraneo, collaborando con un vettore che ha in flotta 10 Airbus 319 e 320 e che collega l’isola a poco meno di 40 destinazioni europee ma nessuna di lungo raggio. Ad esempio in Australia c’è una folta presenza di emigrati maltesi. E Ball è proprio australiano….così come il grande capo di Etihad Hogan.
“Italia e Malta condividono forti legami culturali e commerciali e questo memorandum è un primo, importante, passo. Prenderemo però una decisione solo al termine di un’analisi approfondita in vista di un possibile accordo” dice Ball, che precisa che con questa acquisizione “non si pregiudicherà il buon andamento del nostro piano triennale di rilancio o la nostra posizione finanziaria. Fino a nuovi annunci, proseguiremo con il nostro lavoro. Siamo sulla buona strada per tornare in utile entro il 2017. Il futuro dell’aviazione commerciale si muove nella direzione del consolidamento e, se vogliamo avere successo, dobbiamo cogliere quelle opportunità che ci consentono di assicurare un’offerta più ampia ai nostri clienti”.