allarme missili

Siria, sarà guerra. Lanciato un allarme missili per i voli civili

L’escalation militar-politico sui cieli della Siria, paese che dovrebbe esser colpito da bombardamenti aerei “entro le prossime 72 ore” da parte di un’alleanza mista capitanata dagli Stati Uniti, con Francia e Gran Bretagna, ma anche con l’Arabia Saudita o la Turchia, ha portato a lanciare da parte di Eurocontrol (di cui abbiamo parlato recentemente a causa di un guasto, leggi qui) un allarme missili per i voli civili che dovessero sorvolare la zona in questo arco di tempo. Un allarme che si legge una Notam (comunicazione di servizio) inviata alle compagnie e su sollecitazione dell’agenzia europea per la sicurezza aerea EASA, sul sito della quale si trova anche un Conflict Zone Information Bulletins, ovvero un bollettino che può fornire informazioni o raccomandazioni sui rischi per l’aviazione civile derivanti dalle zone di conflitto (definite in gergo RCZ).

Siria, sarà guerra. Lanciato un allarme missili per i voli civili, nonché possibili blackout delle apparecchiature di bordo causa guerra elettronica

L'EASA appelle les pilotes et les compagnies à une vigilance Missiles

L’Easa con questo allarme vuole scongiurare una tragedia come quella successa al collegamento MH17 operato con un  B777   della Malaysia Airlines in servizio tra Amsterdam e Kuala Lumpur, abbattuto nei cieli ucraini durante la guerra civile nel Dombass. Tragedia per cui non si ha ancora un colpevole definitivo.

 “A causa del possibile lancio di bombardamenti in Siria con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore, e della possibilità di perturbazioni intermittenti all’equipaggiamento radio di navigazione, bisogna adottare la dovuta considerazione quando si pianificano operazioni di volo nell’area del Mediterraneo Orientale/spazio aereo di Nicosia” si legge nella nota.
Oltre ai missili l’agenzia teme infatti anche possibili blackout delle apparecchiature radio, provocate intenzionalmente dalle forze militari statunitensi in vista di un attacco alle basi militari controllate dal regime di Bashar al-Assad.

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