Si avvicina l’ora X, ovvero quando l’amministratore delegato di Alitalia Cramer Ball presenterà il nuovo piano industriale agli azionisti e, di conseguenza, ai sindacati e al governo. Un piano già sulla carta di 158 pagine stilate dai vertici dell’azienda che, però, per meglio strutturarlo, hanno deciso di rivolgersi a Roland Berger (per l’ennesima volta visto che si è occupato più volte di Alitalia sin dai tempi della tentata fusione con KLM). E che, naturalmente, ha incassato il rilancio Etihad.
Un piano che certamente non comprenderà un impegno in Air Malta come paventato tempo fa, visto che il vettore italiano in una nota ha fatto sapere che i due vettori “di comune accordo [hanno deciso] di terminare le trattative che avrebbero potuto portare all’acquisizione di una quota del 49% della compagnia aerea maltese da parte di Alitalia”, sottolineando però che “Alitalia e Air Malta continueranno comunque a collaborare strettamente grazie all’accordo commerciale di codesharing che i due vettori hanno recentemente avviato su un ampio numero di collegamenti aerei”.
Il rilancio Etihad in una nota stampa e in un intervento pubblico di Hogan
Per sottolineare il volere di rilancio Etihad e del governo di Abu Dhabi di “aiutare Alitalia ad invertire la rotta e tornare all’utile” la stessa compagnia emiratina ha diffuso un comunicato che riporta l’intervento del numero uno Etihad e vicepresidente di Alitalia James Hogan, in occasione della 19ª Annual Global Airfinance Conference di Dublino, che ha elogiato ” il sostegno dato ad Alitalia dai suoi azionisti di maggioranza del mondo bancario, UniCredit e Intesa Sanpaolo, così come quello dato dal governo italiano, guidato dal neo-Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni“.
“Abbiamo recentemente iniettato 100 milioni di euro di capitale nella compagnia aerea italiana, oltre ad aver convertito obbligazioni in strumenti semi-equity. Questo dimostra l’impegno di Etihad Airways nei confronti di Alitalia, e inoltre conferma – credo – il fatto che Alitalia sia un partner a lungo termine di Abu Dhabi”.
Nel discorso tenuto da al Convention Centre della capitale irlandese intitolato “In a changing world, change is the winning factor” Hogan ha inoltre aggiunto che “dal momento in cui Etihad Airways ha acquisito la sua quota in Alitalia di 560 milioni di euro nel 2014, sono stati compiuti dei progressi, ma rimangono delle sfide in Alitalia” tra cui il nuovo piano: “Il management e gli azionisti hanno lavorato sodo per mettere a punto un piano industriale per il futuro sostenibile del vettore e sono fiducioso che il management e i dipendenti abbracceranno il cambiamento necessario per tornare in pista. Ma voglio essere chiaro: sarà il management di Alitalia a definire e consegnare il piano industriale, che porterà la compagnia aerea verso il ritorno all’utile”.
Hogan ha inoltre confermato l’impegno di Etihad Airways nella strategia di partnership azionarie con Alitalia, airberlin, Jet Airways, Air Serbia, Virgin Australia, Air Seychelles ed Etihad Regional.
Intanto però gli azionisti italiani pensano a Passera o a Gubitosi
Si vede che ad Alitalia piacciono i cavalli di ritorno. Dopo Roland Berger, infatti, alcuni azionisti starebbero pensando a Corrado Passera per sostituire Ball, fautore dello sciagurato Piano Fenice del 2008, oppure a Luigi Gubitosi, ex direttore generale della Rai (noto esperto di aviazione?)., anche se nei giorni scorsi era circolato anche il nome di Domenico Cempella.
Chi sarà alla guida non è importante, importante è che abbai la fiducia delle anche creditrici, pronte, insieme ad Etihad, a immettere nuovo denaro ma avendo un peso ben maggiore nel consiglio. Con passera, Gubitosi o chi altro chissà. certamente, almeno a parole, non vi saranno uomini di Lufthansa…