Prima i “cattivi” erano i francesi di Air France a cui non vendere l’Alitalia, per far sì che non portassero i viaggiatori italiani di lungo raggio a partire da Parigi, ora i “cattivi” sono (tornano?) i tedeschi di Lufthansa, coloro che sembravano più vicini all’acquisto del vettore italiano. Perché al governo non soddisfa quanto Lufthansa avrebbe messo sul piatto per rilevare Alitalia, soprattutto dal punto di vista della forza lavoro. Perciò, da quanto trapela dal ministero dello sviluppo, meglio prima risanare e poi vendere a condizioni più vicini a quanto vuole Carlo Calenda e le istituzioni tricolori.
Alleanza Cerberus-easyjet per arrivare ad Alitalia
Quello che sembrava una mossa solo per far rilanciare i tedeschi di Lufthansa, ovvero l’interessamento del fondo Cerberus per Alitalia, pare essere invece un vero e proprio interesse, tanto che, come svela l’ottima Mara Monti sul Sole24Ore “il fondo americano Cerberus ha deciso di tornare alla carica del vettore italiano con una possibile alleanza con la compagnia low cost easyJet, il cui piano è già stato presentato ai commissari, dove la condizione irrinunciabile è la costituzione di una holding in cui far entrare lo Stato (attraverso Cdp) e i sindacati dei piloti e del personale di terra e di volo”. Trattative già avviate nelle scorse settimane che continueranno martedì prossimo a Roma durante un incontro programmato con i commissari straordinari Enrico Laghi, Stefano Paleari e Luigi Gubitosi. Gubitosi che nel recente BizTravel Forum organizzato dal Gruppo Uvet aveva sottolineato il miglioramento dei conti e della operatività (leggi qui). Su cui c’è un po’ di nebbia, alzata per l’ultimo trimestre da un comunicato stampa che recita come “I Commissari Straordinari di Alitalia nel corso dell’audizione presso la Camera dei Deputati, hanno illustrato l’andamento della gestione commissariale nel periodo ricompreso fra il 1 giugno e il 31 ottobre 2017. […] i ricavi sono risultati pari a 1.432,9 milioni di euro, il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è stato positivo per 73,9 mln di euro e il risultato netto è risultato negativo per 31,3 mln di euro. Escludendo gli interessi sul prestito governativo, il risultato netto è stato negativo per 20,9 mln di euro. La cassa al 31 ottobre era pari a 845 mln di euro (849,6 milioni di euro aveva precisato Gubitosi al BizTravel Forum, ndr). Da tenere presente, inoltre, che la cassa è calcolata al netto della costituzione di un deposito presso la IATA del valore di 118 mln di euro e della costituzione di depositi per operazioni di hedging presso banche per un valore complessivo di 29 mln di euro”.
Attentiamo gli ennesimi “giorni decisivi” dopo l’annuncio dell’alleanza Cerberus-easyjet, che da qui a settembre 2018 (ricordiamoci che in mezzo c’è pure una tornata elettorale dove, solitamente, si frizza un po’ tutto….) ve ne saranno molti sul fronte dell’ex-compagnia di bandiera. Con voci, forze messe in giro ad arte, che ritornerebbe in auge, magari con il duo Cerberus-easyjet, anche la cinese Hainan Airlines.