Lo avevamo anticipato pochi giorni fa, si avvicina la rinazionalizzazione di Alitalia, un piano che si basa sull’entrata in una Newco con il Mef al 15% (convertendo una parte del prestito ponte in equity? Sempre che questo sia possibile, visto che si prefigurerebbe un aiuto di stato) insieme alle Ferrovie dello Stato, a cassa Depositi e Prestiti e a un partner strategico che, un giorno, sembra provenire dalla Cina (leggi qui) e in un altro, ieri ad esempio, sembra tornare in gioco Delta, il vettore statunitense già socio di quello italiano. Un dossier, su cui sta lavorando il vice premier Luigi Di Maio, che è stato svelato oggi davanti ai sindacati della compagnia “arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una manifestazione di interessi con offerta vincolante per Alitalia” dice sicuro l’esponente pentastellato, “con la tutela più ampia possibile per l’occupazione” riferiscono fonti sindacali presenti all’incontro. Che alla fine hanno espresso una cauta soddisfazione. Un moderato ottimismo, in attesa di maggiori dettagli, è stato espresso dalle principali sigle sindacali con Cgil (Susanna Camusso, che ha sottolineato di voler esaminare il piano industriale), Cisl (Andrea Cuccello) e Uil (Carmelo Barbagallo).
Alitalia, ecco la Newco con il Mef al 15%. Ritorna in pista Delta, è sempre valida la pista cinese o rientrano in gioco vettori comunitari?
“Alitalia deve esser rilanciata, non salvata. Abbiamo ricevuto tantissime disponibilità da parte di partner industriali internazionali per Alitalia e stiamo lavorando a valutare tutte queste possibilità” ha commentato Di Maio, al termine dell’incontro con i sindacati, precisando che “queste sono venute anche da compagnie comunitarie”, che quindi potrebbero superare il limite del 49% del capitale imposto a quelle extra-Ue. tra cui potrebbero esserci anche quelle presentate con il “bando Calenda“, ovvero easyJet, Wizzair e Lufthansa, contro le quali il ministro ha detto di non aver “nessuna pregiudiziale”.
Il suo corrispettivo Matteo Salvini ha ribadito la volontà di non “svendere a compagnie straniere, grazie a nessuno spreco come in passato, nessuno spezzatino ma una serio piano di rilancio come quello preparato dal Governo. Avanti cosi’. Per l’Italia il turismo, quello culturale, commerciale e d’affari, è fondamentale: per questo serve una compagnia di bandiera al servizio del Paese, serve un’Alitalia sempre più competitiva ed efficiente”. Magari con l’aiuto delle Ferrovie, come ha detto il premier Giuseppe Conte in una nota: “L’ingresso di Ferrovie
permetterebbe ad esempio di lavorare al biglietto unico treno-aereo: un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi così facilmente in tutto il Paese”.
Di Maio infine ha parlato del prestito ponte da 900 milioni concesso dal precedente Governo e che dovrebbe essere restituito da Alitalia entro il prossimo 10 dicembre, e che potrebbe “esser convertito in parte per coprire la quota nella Newco con il Mef al 15%”. Ma il Ministro Giovanni Tria frena: “Penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell’Economia. Io non ne ho parlato”…rispondendo a una domanda sul dossier Alitalia. Tanto secondo Reuters presto Tria presenterà le sue dimissioni….