Alberghi in buono stato per l’Italia, secondo il barometro pubblicato da Booking.com e Statista aggiornato al 2023. Tre albergatori su quattro infatti ritengono che gli sviluppi in termini di tassi di occupazione delle camere siano stati buoni o molto buoni. Una percentuale simile ha segnalato un aumento significativo o molto significativo della tariffa media giornaliera delle camere. Passando dal 44% dell’estate al 75% attuale.
Gli albergatori italiani sembrano quindi soddisfatti, dello sviluppo, il 76% lo definisce buono o molto buono. Anche le aspettative sul futuro migliorano: positive o molto positive per il 63% attuale. Oltre le medie UE.
Investimenti per il digitale
Si combina poi una certa stabilità in tema investimenti, per alberghi e albergatori d’Italia nel 2023. Il 79% degli albergatori afferma di voler continuare a investire come negli ultimi 6 mesi, mentre il 15% ha in programma di aumentare gli investimenti e il 3% punta a ridurli.
Anche sul fronte della trasformazione digitale 4 albergatori su 5 dichiarano di voler continuare a investire come fatto nel primo semestre dell’anno. ;entre la sostenibilità è l’unico ambito in cui persiste una certa volontà di effettuare maggiori investimenti (23%).
Politiche ben viste da alberghi e albergatori in Italia e Europa
Positività anche per le politiche pubbliche: il numero di intervistati che considera positivo l’impatto di queste ultime è raddoppiato, 41%, mentre la percezione dello stesso come negativo è scesa drasticamente dal 49% di qualche mese fa ad appena il 13% attuale.
Le politiche relative alla tassazione, il lavoro e le politiche economiche generali, sono quelle percepite in maniera più negativa dagli albergatori italiani. Si apprezzano invece gli investimenti nel marketing di destinazione, la digitalizzazione della PA e gli investimenti nelle infrastrutture.
A livello UE, i tassi di occupazione delle camere e la tariffa media giornaliera sono aumentati. In maniera evidente gli hotel rispetto agli affitti a breve termine.
Ma nel settore alberghiero la ripresa non è uniforme, con le strutture indipendenti che perdono terreno rispetto alle grandi catene.
Europa e Italia sono concordi nel vedere la possibilità di offrire esperienze locali come la principale opportunità per il settore. L’importanza che viene data loro dagli albergatori italiani è aumentata (dal 28% al 64%). Gli albergatori vogliono cercare di distinguersi offrendo esperienze uniche e facendo leva sulla fama della cucina italiana, sull’ottimo vino e sulla bellezza del Bel Paese.
La preoccupazione per le spese di vario genere rimane alta. Crescono quelle per il costo del personale e i costi di produzione, mentre scende – pur rimanendo al primo posto – quella sui costi dell’energia.
Intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale non conquista: solo l’8% degli albergatori usa applicazioni basate sull’IA. Scende l’interesse a farlo in futuro (18%).
Ciononostante, gli albergatori italiani non sono contrari alla digitalizzazione: il 41% ritiene che la presenza delle loro strutture sulle piattaforme digitali sia uno dei modi migliori per massimizzare l’occupazione delle camere. Seconda solo all’offerta di sconti mirati (50%).