Airbnb Air

Airbnb Air pronta al decollo?

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Lo avevamo già scritto due anni fa, durante un nostro incontro con i rappresentanti di Airbnb alla Bto di Firenze (leggi qui); il portale di scambio case più famoso al mondo starebbe pensando a lanciare la sua propria compagnia aerea, Airbnb air?, per diventare “una piattaforma per l’intero viaggio”, come aveva detto a Bloomberg Asia il chief strategy officer nonché cofondatore di Airbnb Nathan Blecharczyk (leggi qui)concetto ribadito ultimamente anche dal numero uno della piattaforma Brian Chesky: “Abbiamo preso seriamente in considerazione e speso molto tempo ad esplorare diversi concetti sul mondo dei trasporti aerei”, ha detto in un’intervista al Sunday Times, sottolineando che “vogliamo entrare nel business end-to-end dei viaggi dei nostri clienti”.

Airbnb Air pronta al decollo? Intanto le strutture vengono categorizzate sempre di più

La creatura inventata da Chesky e  da Joe Gebbia hanno appena festeggiato i 10 anni dalla sua fondazione, anni in cui più di 300 milioni di persone hanno usufruito del servizio, oggi presente in 192 paesi, e che, con un fatturato di 4 miliardi di dollari circa, raggiunge una valutazione di oltre 31 miliardi di dollari. Airbnb, in attesa del decollo nei cieli, ha appena lanciato una profonda revisione del sito web, offrendo una serie di nuove categorie che vanno dalle case di alto livello, chiamate Airbnb plus (vedile qui) o ai boutique hotel, grazie a Siteminder, da un divano in un salotto condiviso a, naturalmente, un maggior focus sulle strutture per viaggiatori d’affari. Ecco le nuove categorie; Casa Vacanze, Boutique, B&B e Unique, con la seconda delle quali che ha fatto imbestialire chi regge il business degli alberghi, come l’American Hotel and Lodging Association che ha rilasciato questa dichiarazione di fuoco: “L’ultimo annuncio di Airbnb è solo un’ulteriore prova che l’azienda sta cercando di fare business nel mondo dell’hotellerie, eludendo le normative del settore. Se Airbnb vuole entrare nell’attività alberghiera, allora deve essere regolamentata, tassata e soggetta alle stesse norme di sicurezza e sorveglianza a cui aderiscono le compagnie alberghiere che rispettano la legge”.

Con l’obiettivo di arrivare entro il 2028 a un miliardo di arrivi, in tutti i mercati dove opera. Ricordiamo che nel 2009, l’88% degli arrivi di ospiti si è registrato nei primi 10 mercati, nel 2017 tale cifra era scesa al 14%, con almeno 100 mila ospiti in ben 265 mercati, dato che fa capire come Airbnb sia diventata globale come una Olta, senza però spendere le stesse cifre in pubblicità delle big al mondo, come booking.com o Expedia, basandosi sempre di più su una base di fan e di host molto appassionati.

 

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