I passeggeri Japan Airlines possono affittare i vestiti una volta atterrati a Tokyo, evitando così di appesantire il bagaglio portando i propri da casa.
Ed è proprio il fattore peso quello che ha spinto la compagnia aerea giapponese a proporre questa alternativa ai passeggeri. Infatti considerando una media di 2-3 kg di vestiti in meno per ogni passeggero e considerando una media di almeno 350 persone all’interno di un Boeing 747 di Jal, ne deriva che per ogni collegamento a lungo raggio l’aereo volerebbe con una tonnellata in meno.
Il calcolo è naturalmente teorico, dato che magari chi vola con meno vestiti in valigia riempirebbe lo spazio vuoto con altri oggetti.
Fatto sta che Japan Airlines ha ufficializzato questo progetto pilota, che per ora è disponibile da adesso fino a fine agosto 2024. Il servizio, chiamato “Any Wear, Anywhere“, è curato con la collaborazione di Sumitomo Corporation, grande azienda nipponica con più di 100 anni di vita.
Affittare i vestiti in Giappone? Sì, ma è possibile portare i propri
La compagnia sottolinea che la possibilità di affittare i vestiti non impedisce la libertà di ciascun passeggero di portare con sé i propri da casa.
Chi sarà interessato al servizio potrà prenotarli via web fino a un mese prima della partenza e utilizzare gli abiti richiesti per un massimo di 15 giorni.
Il sito dedicato all’iniziativa indica tutti i dettagli utili, come i costi, il tipo di abbigliamento disponibile e dove è possibile ricevere i vestiti. Si può chiedere che vengano recapitati alla reception dell’hotel dove si soggiorna oppure nell’appartamento airbnb. Gli utenti dovranno restituire gli articoli con lo stesso tramite, utilizzando gli stessi contenitori coi quali è avvenuta la consegna.
Si possono affittare vestiti per ogni occasione: da una cena importante a un incontro d’affari, da una visita in cantiere a qualunque altra attività. L’abbigliamento (invernale ed estivo) non è nuovo, ma viene consegnato lavato e stirato.
Poco più di 30 euro per un set di vestiti “smart casual” da uomo
Le tariffe? Per un set da uomo “smart casual” con 4 capispalla (camicie, magliette, giacca) e 2 pantaloni si spendono poco più di 30 euro. Un set da donna simile, con 6 capispalla e 3 pantaloni, la tariffa è di circa 38 euro.
Per l’industria del trasporto aereo, il tema delle emissioni è una grande sfida di cui si parlato anche al Business Travel Show di Londra della settimana scorsa.
Viene naturale parlare di Saf – o biocarburanti per l’aviazione civile – anche se in questo campo la sperimentazione è agli inizi e fatica a portare risultati immediati tangibili. Anche perché i costi a carico delle compagnie aeree – e quindi degli utenti – sono molto elevati.
Secondo i dati dell’Air Transport Action Group, un consorzio di attori attivi nel settore dell’aviazione che si occupa di temi relativi alla sostenibilità, il settore produrrebbe oggi il 2% circa delle emissioni di CO2 prodotte dall’attività umana.
Oltretutto, l’utilizzo del trasporto aereo produce in media 285 grammi di CO2 per ogni passeggero per ogni chilometro percorso. Per fare un raffronto, ogni auto ne produce in media 42 per passeggero per chilometro.
Come detto, Any Wear, Anywhere è un progetto pilota che punta a valutare l’impatto sulle emissioni di CO2. E nei prossimi 13 mesi, Japan Airlines valuterà se continuare o meno, anche perché sta cercando soluzioni sempre nuove per ridurre gli sprechi e le emissioni.