“Nessuno avrebbe immaginato una cosa del genere. E’ stato un vero e proprio Shock”. Così ha esordito il neo presidente del gruppo Volkswagen Hans Dieter Pötsch alla conferenza di oggi dal MobileLifeCampus a Wolfsburg per aggiornare media e mondo dell’automotive della situazione del gruppo dopo il Dieselegate (ricordiamo che ieri ha avuto un rimbalzo in Borsa dopo le positive nuove notizie – Leggi: Dieselgate: 36mila le auto coinvolte. E la Borsa festeggia ).
“Lavoreremo per riguadagnare la fiducia dei clienti e difendere la nostra forte posizione di mercato. E lo abbiamo fatto sin dal 25settembre, quando abbiamo decentralizzato molte posizioni di comando. Per rendere ancora più solide le nostre fondamenta” ha aggiunto Pötsch, sottolineando che “abbiamo subito raccolto e dato informazioni sugli 11 milioni di nostri autoveicoli diesel che circolano sulle strade di tutto il mondo. 800 mila avrebbero potuto essere coinvolti ma, notizia di ieri, sono circa solo 36 mila. E questo grazie a controlli che, sottolineo, sono stati e saranno fatti sempre da entità esterne”. Tra cui Kba e Deloitte. Infine ha aggiunto che tutti i processi sono stati riprogettati, per capire dove “sono state le colpe, chi effettivamente è colpevole, perché questo non dovrà mai più succedere. Il tutto il più velocemente possibile”. A cui è stato affiancato un Audit interno di cui si occupa un team che, “una volta chiusa (forse il prossimo 21 aprile, quando vi sarà la prossima assemblea dei soci, ndr)la questione torneranno a occuparsi delle loro mansioni” ha chiosato Pötsch: “non tollereremo mai più comportamenti come questi al nostro interno”. Intanto Pötsch sottolinea la sospensione di 9 manager coinvolti nel caso, malgrado continui l’indagine interna che sta scandagliando ben 100 terabyte di dati.
A seguire ha parlato anche l’ad della società Matthias Müller, che ha posto l’accento sulle cinque priorità messe in atto per “ristabilire il buon nome della nostra azienda e riconquistare la fiducia della gente. Ovvero; mettere in campo le migliori soluzioni tecnologiche per i nostri clienti, documentare il caso e punire gli eventuali colpevoli che dovranno affrontare severe conseguenze, ristrutturare il gruppo con una maggiore decentralizzazione. I nostri marchi, che rimarranno tutti nel gruppo, e le nostre regioni godranno di una maggiore indipendenza e rivedremo la nostra gamma ad oggi composta da oltre 300 modelli. Naturalmente la ricerca della perfezione, la dedizione dei collaboratori e la responsabilità sociale nel Gruppo Volkswagen vanno mantenuti. Ma sono necessari dei cambiamenti nel modo di comunicare e nella gestione degli errori”. Come questo insomma. Infine il manager ha sottolineato come la Strategia 2018 del Gruppo dovrà allungare gli orizzonti al 2025, “con nuovi obiettivi. E che verrà presentata entro la metà del 2016”. Perché il “futuro del gruppo appartiene ai coraggiosi”. E ai 600 mila dipendenti del colosso di Wolfsburg.