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Mobilità Italia: 2023 con sempre auto (sempre più cinesi) e trasporto pubblico al top

Aumentano le auto cinesi in Italia e non solo nel 2023: da 2015 l’Europa ha perso la produzione sul territorio di 5 milioni e 300mila auto

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Come si compone nel 2023 la mobilità italiana? Di nuovo ci sono le auto cinesi e non solo. Uno studio condotto da ANIASA e Bain & Company infatti, presentato nel corso della conferenza stampa annuale dell’Associazione tenutasi a Milano, ha evidenziato come il settore automotive sia destinato a cambiare. Molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni.

Sempre auto (cinesi) anche nel 2023

Non solo nuovi modelli di auto, anche nuove motorizzazioni (BEV, HEV), nuovi produttori (dall’Est), nuovi modelli di business, nuovi mix di segmenti (più grandi), nuovi canali (noleggio).

Il mercato italiano dell’auto sta gradualmente cambiando pelle, ancora molto lontano nei numeri dai livelli pre-COVID. Complici la crisi dei chip e la guerra in Ucraina, stiamo assistendo ad un ulteriore invecchiamento del parco circolante, con emissioni in aumento.

Soffrono le compatte, che nel 2022 hanno perso il 22%, mentre i segmenti lusso crescono. Il noleggio a lungo termine si conferma canale privilegiato nella gestione della transizione, consentendo a tutti, privati e flotte, di ridurre i rischi dell’incertezza con costi certi e predeterminati.

Le auto elettriche arretrano, confermandosi la soluzione giusta per pochi, che risiedono principalmente nelle grandi città. Grazie a costi di produzione più competitivi, i costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei brand tradizionali del “vecchio continente”.

Dal 2015 ad oggi l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi in parte sostituite dalle nuove auto cinesi del 2023, o comunque prodotte per lo più in Cina.

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