A #FORUMAutoMotive 2023, il promotore Pierluigi Bonora, ha sollecitato tutti i rappresentanti della filiera automotive a esprimere il proprio parere di fronte al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, in un aperto e originale confronto di opinioni e scambio di informazioni sulla tematica di attualità: ”Se a soffiare sulla ecomobilità non è il vento del buonsenso”.
Durante il dibattito, in presenza e in diretta online, Roberto Scarabel ha sottolineato la propria adesione – come presidente di AsConAuto – alle tesi concordi di tutta la filiera di fronte alla rivoluzione in atto imposta da Bruxelles. Ha ribadito il pensiero comune con la forza e la convinzione di chi ogni giorno presidia con la propria rete distributiva di ricambi originali l’intero territorio nazionale, a supporto di una mobilità e di una logistica che stanno subendo radicali trasformazioni.
E Roberto Scarabel, presidente di AsConAuto, osserva: “Stiamo procedendo verso la decarbonizzazione della mobilità, partendo da un parco auto in costante invecchiamento e con un segmento B, notoriamente il più richiesto in Italia nel quale le Case automobilistiche hanno un’offerta limitata, in quanto più interessate ai segmenti D ed E.
Bisogna spingere le aziende ad immettere vetture usate di recente produzione nel parco circolante, attraverso leve fiscali per il rinnovo del nuovo . È evidente che abbiamo bisogno di un aiuto al cambiamento, perché l’incertezza non aiuta e se siamo confusi noi della filiera, va sicuramente peggio a chi ha intenzione di cambiare l’auto”.
Un quadro non incoraggiante, ma che impone risposte. “In AsConAuto crediamo che per creare competizione tra diverse soluzioni di mobilità – aggiunge il presidente Scarabel – dobbiamo attingere da tutte le tecnologie. La necessità principale dell’automotive in Italia resta svecchiare il parco circolante incentivando l’uscita dei veicoli Euro 0, 1 e 2, cioè un terzo delle auto nel nostro Paese.
E l’auto elettrica dovrà dimostrare di essere l’unica soluzione tecnologica, anche per un problema di costo inaccessibile per la maggioranza dei cittadini. A poco sono finora serviti gli incentivi statali che non hanno funzionato perché, nonostante il contributo all’acquisto, la differenza tra il prezzo di un’auto elettrica e una di pari categoria endotermica rimane ancora troppo elevata. Quindi vediamo bene la competizione di mercato, sempre orientata alla riduzione delle emissioni, ma che metta in campo l’evoluzione di tecnologie alternative (e-fuel ,metano, GPL, idrogeno eccetera) adatte al mercato”.
Dal ministro Pichetto Fratin sono arrivate risposte parziali, perché il problema coinvolge anche altri Dicasteri. “Una valutazione sugli eco-incentivi, oggi in vigore, va fatta per renderli più efficaci: vanno costruiti su un disegno di mercato che punti alla decarbonizzazione, togliendo dalla strada euro 0-1-2” rivela la propria convinzione Gilberto Pichetto Fratin che esplicita come: “vada posta in agenda una riforma sulla fiscalità dell’auto aziendale, attraverso un dialogo con la filiera dell’auto e attraverso un allineamento a quello che avviene in Europa sul fronte della detraibilità dell’IVA delle flotte”.