welfare aziendale 2023

Welfare aziendale, le tendenze per il 2023

5 macrotendenze per trattenere i dipendenti in azienda

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Se negli ultimi anni è aumentato l’interesse verso il welfare aziendale, con la pandemia si può parlare di esplosione di un fenomeno. Come va il welfare aziendale 2023? I mutamenti che ci hanno visto tutti coinvolti hanno interessato ogni parte della nostra vita e una delle ricadute più importanti è senz’altro nel mondo del lavoro. Le priorità sono state ridisegnate e così anche i bisogni dei lavoratori.

Il welfare è per definizione un concetto che si evolve insieme a tutti gli aspetti del mondo lavorativo.

Se prendiamo in esame i dati di una ricerca dell’Osservatorio Welfare 2022 a cura di Edenred Italia, vediamo che il 47,8% della spesa welfare riguarda l’istruzione, la previdenza e l’assistenza sanitaria e per i familiari.

Ma la prima forma di welfare parte dall’ascolto, dalle risposte dei datori ai bisogni dei dipendenti. Il miglioramento dell’equilibrio e della forte sinergia tra vita privata e vita lavorativa trovano risposte in strategie aziendali che devono essere elastiche e con una forte capacità di adattamento.

Il welfare gestito in modo adeguato e coerente ha ricadute positive nelle imprese in termini di produttività, clima aziendale e maggior engagement. Questo porta a un arricchimento e a una crescita di tutto il Paese. Non solo, l’adozione di un piano welfare orientato verso l’attrazione dei talenti e indicativo quindi dell’employee retention riduce in maniera significativa le grandi dimissioni.

“Il welfare aziendale non si circoscrive solo a prodotti e servizi, ma si traduce anche in una serie di attività sanitarie ed assistenziali per il lavoratore e in taluni casi anche i suoi familiari, legandosi al contempo anche al territorio grazie al suo forte potere sociale” dichiara Luca Furfaro, esperto di welfare e titolare dello studio omonimo. “Il welfare si evolve in modo naturale, a seconda dei cambiamenti delle abitudini delle persone e tradurre adeguatamente tutto ciò non sempre è facile”.

Le macro tendenze del welfare aziendale 2023

I fringe benefits

Una delle forme più comuni di welfare sono i cosiddetti fringe benefits, benefici accessori o benefici in natura: si tratta di buoni carburante, buoni pasto, buoni regalo o anche servizi di mensa, macchina e telefono aziendale. Questi benefits riscuotono spesso il gradimento più alto poiché sono tangibili e facilmente accessibili.

Il volontariato d’azienda

Sempre più aziende promuovono e organizzano attività di volontariato no profit durante l’ambito lavorativo. Questa proposta si aggancia alla responsabilità sociale d’impresa  e si identifica come un forte gesto dall’impatto sociale che fa da eco anche all’immagine dell’azienda stessa. Ha inoltre la doppia valenza di avvalersi del suo carattere collettivo, presentandosi anche come una forma più sostenibile di team building.

Corporate social responsability

Il benessere si sposa anche con la sostenibilità nei confronti del territorio che ospita un’azienda. Quando si parla di corporate social responsability si fa riferimento all’adozione di una politica di welfare aziendale in grado di trovare un equilibrio tra obiettivi economici, sociali e ambientali. Uno degli intenti è attribuire all’azienda anche una mission sociale. Se ne parla molto in questi ultimi mesi, ma è una pratica che affonda le sue radici negli anni del boom economico italiano. Adriano Olivetti, per esempio, in un’epoca in cui il welfare non era certo la priorità per un industriale, ha creato tutta una serie di servizi per i dipendenti e i familiari. Quando ha deciso di mettere al centro la felicità dei suoi lavoratori ha di fatto portato tutto il territorio  su questo piano.

La formazione sulle soft skills

Un’altra forma di welfare è costituita dai piani di formazione che l’azienda mette a disposizione del dipendente su diversi temi, svolgendo così un ruolo di formazione e di crescita continua. Diversi CCNL prevedono che le aziende implementino i piani formativi o eroghino voucher per iscrizioni a corsi o acquisto di materiali. Ma un’azienda veramente attenta al benessere dei propri dipendenti dovrebbe promuovere attività formative anche per migliorare le soft skills del personale in modo che combacino con le proprio.

Benessere mentale e fisico

Una delle nuove frontiere del welfare è sicuramente quella della salute mentale e fisica: non si tratta di una novità ma la pandemia ha dato una spinta importante in questa direzione. Oggi è certamente una priorità. Sempre più aziende hanno inserito nel proprio team la figura dello psicologo o mettono a disposizione dei dipendenti piattaforme ad hoc. Allo stesso modo anche la salute fisica è fondamentale e si traduce con l’adozione di riduzioni per visite o check-up annuali o assistenza sanitaria integrativa.

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