Il mondo è sempre più connesso. E così si moltiplicano i dispositivi per essere always on: da quelli indossabili ai cloud che contengono i nostri dati a, naturalmente, anche le auto connesse. E tutti questi sono, secondo il rapporto sulle minacce informatiche per il 2016 di Intel Security, minacciati dagli hacker. E dai pericoli che arrivano dal ransomware, ovvero un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo infettato, per poi richiedere un riscatto (ransom, appunto, in Inglese) da pagare per rimuovere la limitazione: “Sarà una minaccia sempre più grave e in rapida crescita. Nel corso del prossimo anno un numero maggiore di criminali informatici inesperti sarà in grado di sfruttare l’offerta ransomware-as-a-service che potrebbe accelerare ulteriormente la crescita di questa minaccia” fanno sapere da Intel Security.
“Il settore”, continua Intel Security, “si impegnerà per proteggere le potenziali superfici di attacco come il kernel del sistema operativo, le reti e i software Wi-fi, le interfacce utente, la memoria, i file locali e i sistemi di storage, le macchine virtuali, le applicazioni web, i sistemi per il controllo degli accessi e i software di sicurezza di tutti i dispositivi indossabili”, anche se non immagazzinano tanti dati. Come, invece, fanno i servizi cloud, obiettivo primario nel 2016 per i criminali informatici.
Ma nel mirino ci sarà anche il settore dell’automotive, anche perché, almeno sino ad oggi, sono pochi i servizi di protezione studiati per le auto connesse “e che spasso non rispettano le best practice di security” dicono i ricercatori di Intel security. Perciò si pensa che le aziende che operano nel settore della sicurezza informatica collaboreranno sempre di più con le case automobilistiche, per sviluppare standard e soluzioni tecnologiche per proteggere le numerose superfici di attacco delle auto, come le unità di controllo del motore per i sistemi di accesso del veicolo, le unità di controllo di motore e trasmissione, il sistema avanzato di assistenza alla guida, i sistemi keyless, il ricevitore V2X, le porte Usb, l’accesso diagnostico Obd, le applicazioni di collegamento remoto e l’accesso via smartphone.
Nel report si segnala per il prossimo anno anche il probabile sviluppo di un mercato nero del furto di dati personali, username e password. Un fenomeno ancora più florido che sarà strutturato in veri e propri magazzini virtuali collegati tra loro così da rendere fruibili le combinazioni dei record.