Elettrificazione più rapida della flotta, sviluppo di una propria infrastruttura di ricarica, espansione della piattaforma di mobilità Sixt One, per facilitare l’uso delle auto a zero emissioni. Dopo il record finanziario, questi i prossimi obiettivi di Sixt per raggiungere la neutralità di carbonio, alla luce del miglior semestre della sua storia.
«In Sixt crediamo nell’innovazione, nel progresso e nella libertà. Questo vale anche per il cambiamento climatico, un problema urgente e una delle più grandi sfide di questi tempi – commenta Alexander Sixt, Co-Ceo di Sixt SE – Poiché il noleggio di un’auto elettrica è come un test drive a pagamento, Sixt cercherà di accelerare e generare entusiasmo per la mobilità elettrica. Ma la posta in gioco è molto più alta: offrendo una combinazione di un’ampia varietà di veicoli elettrici, un facile accesso all’infrastruttura di ricarica nazionale e la neutralità climatica della nostra azienda, desideriamo essere pionieri per un futuro sostenibile» .
Flotta Sixt elettrica al 90% nel 2030
L’elettrificazione della flotta elettrica arriverà tra il 70% e il 90% in Europa nel 2030: con il primo step al 12-15% entro la fine del 2023, offrendo 20 nuovi modelli elettrici e plug in tra cui una gamma di Audi, Opel, Renault, Bmw, Peugeot e Tesla. L’azienda sta già preparando le proprie sedi con un investimento per l’infrastruttura di ricarica da 50 milioni di euro: sarà anche pubblico, tramite l’uso del nuovo prodotto Sixt Charge, integrato nell’app Sixt, e che richiederà la registrazione.
Sixt Charge per cercare le colonnine di ricarica
Attualmente si contano 300.000 stazioni di ricarica. Con il noleggio di auto e veicoli commerciali, il car sharing, il ride hailing e gli abbonamenti auto, l’app di Sixt combina una serie di prodotti per una mobilità più facile e sostenibile. Integrando Sixt Charge, nella piattaforma Sixt One, l’azienda vuole facilitare gli utenti nella ricerca dei punti di ricarica: altro incentivo all’uso di veicoli rispettosi del clima.
Filiali: neutralità climatica nel 2023
Sixt prevede inoltre anche di ridurre completamente le emissioni di CO2 generate delle proprie filiali. Renderà climaticamente neutro il funzionamento dei suoi siti già entro la fine del 2023, cinque anni prima di quanto previsto, installando, per esempio, sistemi fotovoltaici su larga scala.
Quello che non si potrà risparmiare localmente sarà bilanciato da progetti di compensazione.
2022: record Sixt
La rigorosa gestione dei costi è stata fondamentale quest’anno: Sixt è riuscita a soddisfare l’elevata domanda in tutti i mercati grazie all’investimento iniziale nella flotta, ampliandone ulteriormente le dimensioni nel secondo trimestre, nonostante il calo della produzione di nuovi veicoli.
«Nonostante le sfide geopolitiche e macroeconomiche senza precedenti, Sixt ha ottenuto ricavi e utili record nei primi sei mesi – continua -. La nostra strategia di internazionalizzazione continua a dare i suoi frutti e la performance aziendale è una considerevole prova della solidità della nostra società. Gli investimenti nella flotta hanno contribuito in modo significativo a questo sviluppo. Abbiamo anche il margine di manovra finanziario per rafforzare ulteriormente gli investimenti nella nostra rete, nel nostro personale e nella nostra flotta. I miei sinceri ringraziamenti vanno a tutti i dipendenti in tutto il mondo per il loro eccezionale impegno in questi tempi difficili».
L’acquisto di veicoli, l’ampliamento del portafoglio fornitori e l’espansione della quota di mercato con alcuni produttori, hanno permesso l’ulteriore sviluppo della propria flotta a noleggio in tutto il mondo (esclusi i Paesi in franchising) nel secondo trimestre, nonostante la difficile situazione degli appalti.
Il parco veicoli medio nella prima metà dell’anno è stato di 129.400 veicoli, 24% in più rispetto allo stesso periodo del 2021.
Per l’azienda questo è stato il semestre più forte in termini di ricavi nella sua storia: consolidati pari a 1,32 miliardi dopo sei mesi, con una crescita del 59,4% su base annua e del 16,9% rispetto al dato semestrale del 2019 pre-pandemia: ha beneficiato soprattutto della continua forte attività internazionale, in Europa (+82% su base annua) e Stati Uniti (+66%).