ACEA punti di ricarica

ACEA, report sui punti di ricarica: il 50% in soli due Paesi UE

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Acea (associazione europea dei produttori di automobili) analizza il dislocamento dei punti di ricarica per veicoli elettrici in Europa. Quanto viene evidenziato dall’indagine è che in soli due Paesi hanno il 50% delle infrastrutture in Europa. Infatti, nei Paesi Bassi e in Germania sono presenti rispettivamente 90.284 punti (29,4%) e 59.410 punti (19,4%) anche se questi territori coprono meno del 10% dell’intera superficie dell’Unione Europea.

Di contro, l’altro 50% di punti di ricarica è dislocato nei restanti 25 Paesi UE con un grosso divario tra chi è in testa alla classifica e chi è in fondo.

Basti pensare che Cipro, fanalino di coda, ha soli 57 punti di ricarica con un rapporto di quasi 1.600 a 1 rispetto alla capolista Paesi Bassi. Un primato che fa riflettere visto che gli olandesi contano tanti punti di ricarica quanto il totale di 27 Stati membri messi assieme.

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ACEA punti di ricarica: la classifica

L’Italia presenta una distribuzione delle ricariche pubbliche disomogenea visto che il 57% delle infrastrutture sono al Nord.

Un problema che ritroviamo in Europa con una netta spaccatura tra l’Europa centrale e orientale dove la Romania, grande circa sei volte più dei Paesi Bassi, ha solo lo 0,4% di punti di ricarica.

In breve possiamo vedere la classifica dei 5 Paesi UE “virtuosi” con più punti di ricarica e dei 5 con meno punti:

1. Paesi Bassi: 90.284
2. Germania: 59.410
3. Francia: 37.128
4. Svezia: 25.197
5. Italia: 23.543.

1. Cipro: 57
2. Malta: 98
3. Lituania: 207
4. Estonia: 385
5. Lettonia: 420.

La classifica ACEA

Fit for 55: obiettivo ancora lontano

Sebbene ci sia stato un forte aumento di punti di ricarica in Europa (+180%), siamo ancora lontani dagli obiettivo del pacchetto clima Fit for 55.

Infatti, occorrerebbe tagliare del 55% le emissioni di CO2 delle auto, con l’introduzione di molte auto elettriche, per raggiungere gli obiettivi entro il 2030. Oggi sono solo 307.000 i punti di ricarica pubblici distribuiti in tutta l’UE ma ne servirebbero almeno 6,8 milioni.

Ovvero una crescita di oltre 22 volte in meno di 10 anni.

Un obiettivo difficile da raggiungere, soprattutto visto il quadro economico internazionale in cui bisogna operare questa svolta di transizione ecologica.

«Mentre alcuni Paesi stanno installando infrastrutture di ricarica in numero sufficiente, la maggior parte è in ritardo», dichiara il direttore generale di ACcea, Eric-Mark Huitema.

«Le forti disparità dimostrano la necessità di interventi forti che siano armonizzati in tutti gli Stati membri. Esortiamo pertanto i responsabili politici a rafforzare le attuali strategie in modo che possa raggiungere l’obiettivo di costruire una fitta rete europea di stazioni di ricarica, che si estenda da Nord a Sud e da Est a Ovest».

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