Expedia lancia il guanto di sfida a Airbnb: è di ieri, infatti, l’annuncio che la società quotata al Nasdaq acquisirà HomeAway Inc, colosso americano specializzato nella proposta online di case in affitto, per circa 3,9 miliardi di dollari, divisi tra liquidi e azioni.
L’operazione è al momento in fase di approvazione da parte delle autorità competenti, ma se tutto andrà a buon fine (il verdetto è atteso per il primo trimestre del 2016) si tratterà della più importante acquisizione del Gruppo dopo quella di Orbitz per 1,3 miliardi, attualmente ancora in fase di finalizzazione, e di Travelocity per 280 milioni.
La liaison tra le due società è in realtà di vecchia data, visto che già da due anni la Olta pubblica sul suo portale le inserzioni di HomeAway. Con l’acquisizione Expedia entrerà però nel vivo di un settore dai volumi decisamente appetibili e dalla crescita inarrestabile. In un’intervista recente, infatti, Dara Khosrowshahi, chief executive di Expedia, ha detto che HomeAway, che dopo l’acquisizione continuerà a operare in autonomia, “guadagnerà nel 2018 circa 350 milioni di dollari ante imposte, interessi e ammortamenti, contro i 119,3 milioni registrati nel 2014”.
HomeAway, tra l’altro, ha da poco ultimato l’acquisizione di Travelmob, startup online specializzata in case vacanze nella regione Asia Pacifico, di cui deteneva una quota di minoranza dal 2013. Oggi quindi è in grado di proporre case in affitto in mercati chiave quali la Cina, il Giappone, l’India, l’Indonesia e la Corea attraverso l’apertura di ben 14 siti locali.
Resta da vedere come reagiranno alla mossa di Expedia i competitor: primo fra tutti Airbnb, che opera anche sul mercato italiano dal 2012, ma anche il colosso Priceline.com, che propone case in affitto sui siti Booking.com e Villas.com.